domenica 8 novembre 2009

Considerazioni di fine stagione 1












Come ogni anno alla fine di una stagione di pesca, mi trovo a fare considerazioni ed a tirare le somme sull'attività svolta e sulle esperienze trascorse.
Questa è la stagione che mi rende triste. Il ritorno all'ora solare e le giornate che si accorciano sempre più sono fattori che causano una certa depressione.Molto probabilmente quel che incide maggiormente sul mio stato d'animo è la consapevolezza di non avere più la possibilità di sfogare pienamente i miei istinti di pescatore a mosca. Anche se qualche possibilità esiste sempre, come per esempio nei laghetti a pagamento o nei regimi particolari della nostra regione il Friuli V. Giulia. Sopratutto nel regime Particolare N.5:
RP 5: Periodo di pesca:- tutto l'anno.
Collegio 14 - Codroipo - Latisana, il tratto che interessa maggiormente è sul fiume Ghebo(tratto denominato "Ghebo Morto")da griglie d'ingresso impianto ittico Sestian a Guado prima di congiunzione con il fiume Stella. A detta del Meni è imballato di trotelle di misura, ma questo ha per me il sapore di un palliativo e per uno che considera la pesca a mosca una cosa terribilmente seria, il "tanto per" non è assolutamente sufficiente. Non riesco a più sopportare il tardo autunno e tanto meno l'inverno.
Ho messo comunque alle spalle la mia trentaduesima stagione di pescatore a mosca con la decisione che è stata un stagione veramente positiva.
Mai come quest'anno ad inizio stagione ho fatto tante uscite sui corsi d'acqua della regione. Assieme ad Egidio abbiamo riscoperto alcuni fiumi /rogge e torrenti che da anni avevamo abbandonato, una sorpresa è stato il Varmo a Gradiscutta, tante catture di taglia sia a monte che a valle del ponte(dove di solito fanno la semina prima dell'apertura), così pure il Torrente Cosa nei tratti ad esche artificiali, per non parlare del Meduna alto nel tratto del Camping a Tramonti di Sotto. E' stata un'annata positiva per i livelli dell'acqua , questo grazie alle numerose precipitazioni diluite su tutti i mesi dell'anno. Il Cellina a Barcis nel mese di luglio, uno spettacolo all'entrata nel lago, temoli da non credere, quelli con la pinna blu del ceppo adriatico.
Il Resia ha deluso le aspettative che avevo nei suoi confronti, stagione inferiore a quella dell'anno passato. Il Meduna basso è bellissimo però con i livelli alti non c'è proprio niente da fare, assieme ad Egidio abbiamo fatto due uscite con pochissime catture, temoli e trote ci sono ma quelli che fan da padroni sono i cavedani,alcuni enormi. Una sorpresa, dopo moltissimi anni di latitanza, è stato il Ghebo. Su segnalazione del Meni, io e il vecju ci siamo stati l'ultimo giorno di pesca domenica 27/09/09; tanto pesce ma quello che mi ha sorpreso è la roggia, non me la ricordavo così, una bellissima risorgiva che merita di essere frequentata più spesso.
Molti altri corsi d'acqua ci han visto protagonisti con alternata fortuna.

L'auspicio è che l'E.T.P. possa compensare in breve tempo le gravi perdite degli anni passati, con piani di ripopolamento aderenti alla qualità idrobiologica delle acque seguendo filo per filo le indicazioni delle componenti scientifiche in seno all'Ente stesso. Si sa che al giorno d'oggi la pesca sportiva vada ben oltre la semplicistica definizione di "hobby" e sia ormai diventata un'attività complessa di gestione e salvaguardia del patrimonio ittico e degli ambienti acquatici. Sono contrario al pronto-pesca, molto in voga a cavallo degli anni 60-70, dove una parte di pescatori si era abituata a catture facili, tanto da convincersi chi si poteva pescare soltanto quando si rilasciava pesce allevato artificialmente dopo che aveva raggiunto la taglia minima. Oggi il pronto-pesca è rimasto per gli ambienti molto degradati o artificiali e fa bene l'Ente favorire la riproduzione naturale delle specie ittiche e a far ricorso a tecniche di allevamento ed immisione di pesci capaci di garantire un'elevata selvaticità.

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