venerdì 20 maggio 2011

Kupica e Sorgenti del Kupa



Appena tornato da due giorni fantastici di pesca nelle acque della Croazia in quelle del torrente Kupica e del fiume Kupa alle sorgenti.
Assieme ad Dino e Giovanni ho trascorso due giorni di pesca, forse i migliori in questi ultimi 5 anni.
Giornate col meteo favorevole e con le condizioni dell'acqua quasi perfette, i livelli sono un po' bassini, ma la purezza e la limpidezza dell'acqua non si discute.
Il primo giorno dedicato solamente al Kupica e perciò solo secca, infatti nel permesso è evidenziato in rosso: Solo mosca secca!!!
Con qualsiasi mosca che lanciavi catturavi, questo al mattino. Verso sera davanti ad una schiusa imponente di Isoperla Grammatica(Yellow Sally), la situazione cambiava, solamente con la Peute e con formiconi in foam riuscivi a fregarli.
Aloggio per la notte a Delnice hotel Risniak, non abbiamo voluto alloggiare all'albergo Mance a Brod na Kupi, il proprietario è un gran figlio di buonadonna.
Il giorno dopo si decide di andare alle sorgenti del Kupa a Kupari da Josip e i 38 km che ci separano dal fiume........ percorrendoli sono da ricordare per tutta la vita. Mamma mia che strade!!!!!!.
Eravamo i primi, non c'erano altri pescatori in giro, il livello dell'acqua un po' basso ma la bellezza del posto ne valeva la pena.
In seguito altri pescatori si sono uniti a noi. Una curiosità quattro di loro erano filandesi, uno di loro parlava benissimo l'italiano, in passato aveva vissuto per 10 anni a Genova e conosceva benissimo i fiumi della nostra regione. Non era la prima volta che veniva sul Kupa, assieme ai suoi amici rimaneva in zona per circa un mese. Alla mia domanda perchè non è rimasto in Finlandia a pescare, la risposta è stata molto schietta: da mesi è iniziato il disgelo e i fiume sono impraticabili quindi.........
Io e Dino decidemmo di pescare solamente a ninfa, mentre Giovanni lui è solo per la secca.
Iniziammo da monte verso valle, bene , se uno vuol far pratica con la ninfa questo è il posto ideale.
Catture su catture e non piccoli, bisogna dire anche che l'apertura è iniziata il giorno 16/05, quindi i pesci non sono ancora disturbati, fra un mese e mezzo di certo la situazione sarà diversa.
Decidemmo di smettere verso le 18,00, ne avevamo abbastanza, anche perchè ci aspettavano 280 km per rientrare a casa.
A conclusione , che dire........ questa volta ci è andata bene a noi.
Alcune immagini:




I permessi: il primo per il Kupica, l'altro per le sorgenti del Kupa


Il Kupica


Temolo del Kupica


Trota Fario del KUpica


Dino alle prese con un temolo in Kupa


Giovanni prossimo alla ferrata in Kupa




Temoli del Kupa




Trote del Kupa

Alcune imitazioni usate nelle due giornate di pesca.

Secche per il Kupica:

La Sguanfa del Nano

Moscerino nero

Formicone rosso in foam

La Peute

Due sole ninfe:


Pheasant Tail con testa in tung.

Il micidiale Jig

lunedì 16 maggio 2011

In Cellina a Barcis







Con l'amico Dino, giorni fa abbiamo fatto un'escursione sul torrente Cellina all'entrata del lago di Barcis. Livelli bassi e acqua splendida color smeraldo tipo Soca(Isonzo). Un'escursione fatta di pomeriggio per un paio d'ore, giornata calda con un po' di vento nelle prime ore, assente verso sera insomma una situazione ideale per noi.


Non c'era anima vivente avevamo tutto il torrente per noi, Dino decide di pescare sotto e naturalmente io decido di pescare a secca.
Pescare in Cellina a secca non è semplice, la velocità dell'acqua è molto forte e la mosca non la vedi se non usi taglie maxi 10/12 è innafondabili del tipo Royal Wulff, KlinKhammer Special e tutte quelle in foam.


Dino per pescare sotto opta per le solite ninfe in tungsteno in particolare i jig.


Partenza sparata del sottoscritto che nel giro di una mezz'ora aveva incannato tre temoli e tre andati via con almeno altrettanti rifiuti, la mosca, una Royal Wulff Parachute del #12.



L'amico Dino faticava ad entrare in pesca, decise di andare verso monte nella zona delle due gallerie della strada verso Cimolais.


Anche lui con non poche difficoltà causa la corrente alla fine iniziò ad catturare temoli.
Per chi non lo sapesse le sorgenti del torrente Cellina si trovano in provincia di Pordenone a circa 650 metri sul livello del mare, in una località chiamata “Margons”, nel comune di Claut, ma il loro punto d’origine è situato sul monte la Gialina, a 1634 metri sul livello del mare. Il Cellina è lungo 58 chilometri e percorre la Valcellina per una trentina di chilometri. A Barcis forma un lago artificiale ottenuto dallo sbarramento delle acque, un sistema elettroirriguo che utilizza le acque del torrente Cellina per la produzione di energia e per l'alimentazione di acquedotti ed impianti di irrigazione.
Un'altro invaso più a valle, quello di Ravedis, la funzione di questo sbarramento è principalmente quello di regolare il deflusso del torrente Cellina.
La storia della diga di Ravedis è molto travagliata in quanto i primi progetti di costruire uno sbarramento nei pressi la stretta di Ravedis risalgono agli anni 50. Il bacino imbrifero del Cellina e del Meduna fanno parte di una zone delle più piovose d’italia, se non la più piovosa. Questo causa, specialmente nel periodo autunnale, frequenti piene del fiume Cellina che si traducono in tracimazioni nella zona di Pordenone.


Dopo la diga di Ravedis le sue acque scompaiono nell’immenso ghiaione che si è depositato nei secoli e che forma il lungo-metraggio che si avvia oltre il ponte della ferrovia, nelle vicinanze di Monterale Valcellina, scorrendo nel sottosuolo, fino ad incrociare più a valle le acque del fiume Meduna e riapparire in superficie unito nella zona delle risorgive nel territorio compreso tra Vivaro e Cordenons.
Da dove nasce fino a dove va a finire, tra gole, dirupi, insenature e salti, il Cellina assume colorazioni e trasparenze straordinarie a seconda il luogo, l’ampiezza del suo letto, della sua profondità, dei contorni montuosi o collinari.

Da moltissimi anni è in vigore a monte una zona NO KILL e quest'anno è stato ampliato da un paio di kilometri verso valle:

COLLEGIO 5 - Maniago - Barcis ZONA NO KILL

Torrente CELLINA, dal guado di Contron (vicino alla centralina), al ponte di Mezzocanale.

A monte dello sbarramento di Ravedis, dove il torrente ha sempre una buona portata, vivono i pesci caratteristici delle aree montane, ovvero Salmonidi,scazzone e temolo.
L’ambiente del Cellina è particolarmente severo e povero, per cui un secolo di
immissioni di trota fario hanno del tutto cancellato le antiche popolazioni
di trota marmorata. Oggi la fario domina sul Cellina e gli affluenti, condividendo habitat e risorse con lo scazzone.
Nel tratto medio ed inferiore della valle, fin dove le temperature lo consentono, vive anche il temolo, mentre nel lago di Barcis sono frequenti i Ciprinidi, fra cui i più numerosi sono, come spesso accade, i cavedani.(Info tratte dal notiziario: Pesca e Ambiente del dicembre 2010 dell'Ente Tutela Pesca).

Torniamo a noi , le catture si suseguirono fino a tarda sera, sopratutto verso l'imboccatura del lago dove la corrente del torrente moriva e al calar del sole l'attività dei pesci in superficie era frenetica.
Catture di temoli,trote e cavedani.
A conclusione: una buona uscita.