domenica 30 maggio 2010

Varmo a fine maggio 2010

Il Varmo dista solamente a 20km da casa, questa magnifica risorgiva in questo momento sta dando il meglio di se stessa. In quasi lungo tutto il corso di questo fiume si può ammirare una rigogliosa vegetazione ed a tratti, anche il suo letto è ricco di lunghe alghe, che con la corrente ondeggiano e si stendono a pelo d’acqua, tanto da sembrare delle lunghe chiome verdi e marron. E’ uno scenario ricco di fascino, un ambiente naturale incontaminato dove regna la pace e il silenzio, interrotto soltanto dal canto di qualche uccello o dallo scorrere dell’acqua che è piacevole ascoltare in prossimità di qualche salto o di qualche piccola cascata.
E’ un fiume dalla bellezza quasi nascosta : sembra infatti che la vegetazione presente lungo le sue rive voglia tenere riservato il suo passaggio.
Bene! Presentato l'ambiente torniamo alla nostra giornata di pesca.
Con un mese di pioggia alle spalle i livelli sono ottimali e le erbe non stanno ancora affiorando in superficie. L'Ente Tutela Pesca da moltissimi anni ha istituito due tratti No Kill nella zona di maggior affluenza di pescatori. Il primo va dal cimitero di Gradiscutta fino al ponte della strada di Belgrado, mentre l'altro va dal ponte di Varmo al manufatto di fronte alla casa del guardiano. Quello più frequentato naturalmente è quello di Gradiscutta, facile da arrivare con la possibilità di parcheggiare in un posto tranquillo e poi la sponda destra libera da vegetazione riparia fino alla cascatina è l'ideale per la nostra tecnica.

L'unica nota negativa è il bracconaggio.
Bracconaggio fatto per lo più da pescatori con esche naturali, nelle zone libere le trote le fanno fuori in un paio di giorni e poi vanno a pescare dove le trote si fan vedere e sentire, cioè in zona No Kill. Camufatti in mezzo agli alberi e ai rovi con la larva del miele fanno strage, ma anche qualche moscaiolo(così dicono)qualche trota se la porta a casa. Con una mentalità così dove vogliamo andare? Mah!!
La vigilanza è quella che è, gli addetti effettivi sono rimasti in pochi ed hanno altre mansioni, mentre per i pochi volontari di certo non rischiano la pelle per un paio di trote.
Nel Varmo si ripopola solamente con trota fario per almeno due volte all'anno.
Assieme ad Egidio si decide di far l'uscita a Gradiscutta, il tempo non prometteva niente buono, giornata coperta da nubi piene di pioggia e il sole lo si vedeva a tratti e ogni tanto una gocciolina faceva capolino.
Appena arrivati abbiamo dato uno sguardo al fiume dal ponte, un paio di bollate sia a monte che a valle ci hanno dato il benvenuto. Galvanizzati dall'attività delle trote ci siamo "vestiti" in batter d'occhio. Non eravamo soli altri due PAM stavano faccendo la stessa cosa.

Egidio il più veloce di tutti si è messo a monte del ponte vicino al muro di rovi che si trova a cento metri dalla strada.
Due lanci e due perse, ma l'efficacia della mosca è indiscussa si tratta del : Plumin del Norio color tabacco.

Poco dopo un aggancio, una bella fario.



Mentre lui la stava guadinando mi posizionai nella postazione più a valle e mi detti da fare, l'attività delle trote cessò di colpo e non mi restava che andare in caccia, non usavo la stessa imitazione di Egidio, ma per cambiare ho montato una Devaux in cdc, non è il plumin del Norio ma ci assomiglia.

Dopo un paio di lanci ecco la mia prima fario, bella e chiara una di quelle vecchie non scure di quelle appena immesse.

Poco più a valle da me gli altri due Pam, tutt'e due pescavano con la ninfa e subito al primo passaggio tutt'e due nella stessa frazione di tempo agganciavano due belle fario e nei successivi passaggi altri agganci di trote non andati a buon fine.
A questo punto mi decisi di provare anch'io con la ninfa. Premetto che non sono un esperto con questa tecnica, ma leggendo qua e la e vedendo il Meni in azione alcuni movimenti li so fare e poi avevo di fronte a me un fiume imballato di trote.
Monto una ninfa con la testina in tug color oro corpo scuro, pelo di lepre e amo del 12 tipo Knapek, assomigliante ad una pheasant tail.

Dopo alcuni passaggi ecco la prima fario, entusiasmo a mille per la cattura e questa, avvenuta così in poco tempo mi invogliava a continuare con questa tecnica nonostante che le trote erano tornate in attività in superficie. Spostandomi un po' più a valle in una buca di fronte a me un bel temolo stava in attività a caccia di ninfe, lo vedevo bene con gli occhiali e con gesti abbastanza goffi sono riuscito a lanciare a monte la ninfa e memore dei consigli del Meni quando questa arrivò davanti al pesce con un leggero movimento della punta della canna la ninfa tende a salire ed in quell'attimo subii l'attacco del pesce alla mia esca. Un'azione così veloce che mi trovò impreparato e l'aggancio non fu così proficuo, infatti lo tenni in canna per qualche secondo e poi se ne andò, questo è il frutto dell'inesperienza del metodo, comunque niente rammarico il garzonato lo devi pagare. I temoli in Varmo ci son sempre stati, risaliscono dal fiume Tagliamento e i pochi che regnono in questa risorgiva sono veramente grossi.
Altre due catture sono state fatte con un'altro tipo di ninfa,

e verso sera l'attività del pesce in superficie era costante su schiuse di sedge color brown chiaro e qui senza indugio, con tempestiva risolutezza sono ritornato a secca.
Usando diverse mosche alla fine altre trote sono state guadinate.




Nel frattempo sono stato raggiunto da Egidio, anche lui si è divertito un mondo a secca, sempre con il plumin del Norio alla fine ne ha contate otto di catture, mentre sei per il sottoscritto. In questa risorgiva non è facile pescare è piatta come l'olio e ci sono una miriade di microcorrenti causate dalle erbe sommerse e la mosca in superficie al 90% draga, solamente con terminali lunghi e con il tip dell'0.12/0.10 si riesce quasi a sopperire a questo incoveniente.
E' più facile a ninfa ma bisogna sempre esserne capaci.
Alla prossima.

venerdì 21 maggio 2010

Gacka/Kupa

Come da moltissimi anni da questa parte, la terza settimana di maggio, è il periodo del grande esodo di pesca da parte mia e dei miei amici nell'ex Jugoslavia. Quest'anno, abbiamo deciso di far una capatina di due giorni in Gacka e di uno in Kupa alle sorgenti. Di solito si stava in trasferta una settimana, ma con il viaggio programmato in Lapponia Svedese alle porte, si è pensato di limitare la durata di questa escursione.
Egidio e io, caschi il mondo ma una volta all'anno in Gacka ci dobbiamo andare, mentre per Giovanni e Dino, questo meraviglioso fiume non li attira. Preferiscono fiumi con acque mosse e disdegnano quelli con acque piatte, tipo Gacka.





A noi due questa bellissima risorgiva croata, nonostante non sia nel suo periodo migliore ci fa ancora emozionare nell'osservarla e sopratutto pescare. Dal lontano 1984 solamente nel periodo più buio della guerra non eravamo presenti, ma appena che le ostilità cessarono immediatamente ritornammo. Il fiume allora si presentava come sempre bellissimo ma deserto di trote, la prima linea del fuoco era a pochi km dal fiume e le popolazioni dei paesini limitrofi hanno avuto dal Gacka una grande risorsa alimentare che nemmeno gli aiuti internazionali riuscivano a darla. Con il tempo le cose ritornarono al proprio posto, il fiume è ritornato ad essere una meta preferita di pescatori a mosca di tutto il mondo, non è come quello antecedente della guerra ma per divertirsi basta e avanza.
Il programma prevedeva che il sottoscritto con il vecju di fare due giorni e poi il terzo giorno trovarsi da Josiph alle sorgenti del Kupa per fare tutt'assieme una pescata di temoli. Partiti alle ore 5,45 e arrivati dalla signora Vera a Licko Lesce



alle ore 9,00 facendo tutto il tragitto autostradale croato e tralasciando la costa dalmata. La scelta dell'autostrada( nuova e poi il pedaggio ha un costo molto basso, con 9,00 euro si va da Rupa a Otocac) è un po' piu lunga ma è molto più scorrevole, mentre la strada che costeggia la costa è piena di insidie, sopratutto la polizia con il laser e questi se sgarri non perdonano.
Scaricato il bagaglio degli efetti personali via fare il permesso al piccolo market subito dopo del ponte della statale, costo 35 eurini.







Come ogni anno prima della pausa pranzo si pesca a monte del ponte della statale sulla sponda dx nel curvone dove c'è sempre un vecchietto che fa pascolare le sue poche pecore sul prato davanti casa e che anche quest'anno era lì a fare la guardia alle sue bestie.



Quante trote gli abbiamo dato in passato e poi mi ricordo che un anno Egidio gli ha dato una mano a falciare l'erba, la falce era ridotta ai minimi termini, un moncherino di lama, chissà da quanti anni la stava usando e quanta erba avrà tagliato per ridurla così. Per arrivare con l'auto vicino al fiume si deve prendere la prima stradina a dx sulla rotonda dopo il ponte verso Otocac e poi girare dopo una cinquantina di metri sempre a dx, più avanti c'è un'abitazione isolata a pochi metri dalla statale con dei pini sul cortile ideale per parcheggiare sotto l'ombra, da un paio d'anni usiamo questo parcheggio con il benestare del proprietario, anche lui ha usufuito di alcune trote di taglia.
Il livello è leggermente altino, frutto di 10 gg. di pioggia incessante, ma con una limpidezza d'acqua davvero spettacolare. Erano le 10,30 quando finalmente eravamo pronti per fare il primo lancio. In Gacka noi si usa una sola mosca: Il Plumin del Norio - Il nome di questa mosca gliela data il Meni quando per la prima volta la usò su questo fiume dandogli soddifazioni a non credere. E' una mia scoperta scovata sul libro: Tying Flies with CDC di Leon Links. E' una mosca di Marjan Fratnik: il Netopir. Non è altro che un'amo rivestito a palmer di piume di CdC.







L'efficacia di questa imitazione è sbalorditiva da anni la uso in tutte le acque e in tutte le misure, ma è sul Gacka che da il meglio di se stessa. Nelle misure più piccole è micidiale anche con i temoli. Nei colori del cdc naturale e tabacco imita perfettamente le sedge nel momento della schiusa e poi farla pattinare è proprio uno stillicidio. Quando gliela proposi ad Egidio non mi dette retta, ma si ricredette davanti alla sua efficacia. L'anno successivo suggerii la ricetta al Meni e lui la adoperò quando tutte le sue imitazioni fecero cilecca in questo fiume.........il risultato l'ho descritto sopra e l'ha pure batezzata con il mio nomignolo.
Egidio al primo lancio una bellissima iridea, tenuta di nascosto, siamo in zona No Kill e poi data al proprietaro della casa come per riconoscenza per averci permesso di parcheggiare l'auto nella sua proprietà. Le trote in fiume erano in attività frenetica, le catture si suseguivano a ritmo elevato, alle 13,30 decidemmo di fare la pausa pranzo nel nostro appartamentino. Negli anni scorsi il nostro pranzo consisteva in un piatto di spaghetti all'olio e aglio e poi affettati nostrani, tutto innaffiato con l'ottima birra locale, caffè e poi sonnellino fino alle 16.00, mentre quest'anno il pranzo consisteva a pane e salame, il solito caffè e le birre locali, niente sonnellino subito di nuovo sul fiume a pescare. Lasciata la macchina nel cortile della signora Vera, a piedi, il fiume dista a 300 mt. ci posizionammo sulla sponda a dx a valle del ponte della statale, dove non ci va nessuno a pescare, tutti sulla sponda sx per la comodità e poi perchè ci sono le panchine e le sponde alte, mentre la sponda dx è un po' impegnativa con acqua, alberi e palude, ma a favore di vento dove basta alzare la canna che la coda si stende da sola e per fare la posa basta abbassarla. Ho notato che l'attività del pesce è maggiore nelle zone di ombra e da quella sponda l'azione di pesca è molto vantaggiosa. Le catture fatte sia da me che da Egidio sono state molte, mentre per gli altri pescatori ho notato poche catture. In sponda alta il movimento delle braccia nell'azione di lancio entra nel cono visivo della trota e le poche catture che gli altri pescatori facevano erano molte distanti, mentre per noi due con la nostra azione di pesca che si svolgeva accovacciati o in ginocchio in modo di non essere visti le catture venivano fatte a pochi metri da noi.
Per aver successo in questo fiume molto difficile, oltre avere un'imitazione micidiale come il Plumin del Norio e anche avere l'accortezza di fare l'azione di pesca ben nascosti e in silenzio, senza rumore o casini vari.
Dimostrazione logica il giorno dopo, un gruppo di giovani pescatori tedeschi, sempre nel curvone già descritto precedentemente sulla sponda sx erano in una baldoria da sagra paesana, attrezzature da far invidia, canne in bamboo code in seta, abbigliamento griffato ecc ecc, con una cassa di birra in bella evvidenza sulla panchina. Grida, schiamazzi e lanci a non finire, con quelle cannette non riuscivano ad lanciare la coda oltre la metà del fiume, ma di catture neanche l'ombra, nonostante che le trote erano in attività frenetica davanti a loro. A 50 mt. più a monte sulla sponda dx eravamo in pesca io e Egidio, in silenzio ed accovaciati, le catture di trote di taglia non tardarono ad arrivare numerose. Il gruppo si accorse di noi due e delle nostre catture e in un baleno il silenzio regnò lungo tutto il curvone, ma loro di catture: Zeru Tituli come dice Mourinho.







La scena si ripetè anche dopo la pausa pranzo, noi due sempre sulla sponda dx mentre loro erano posizionati a sx a valle dell'entrata dell'affluente Kostelka in Gacka, beh! in quel tratto dal ponte della statale all'affluente ho dato il meglio di me stesso, una quindicina di catture sempre con la stessa imitazione e sempre in silenzio e in ginocchio e più di qualcuno dalla sponda opposta avrà pensato:- con che c.... di mosca pesca quel tipo. (qui ho fatto lo sborrone!!).
L'attività del pesce in questo fiume parte dalle 10,30 fino alle ore 17,30 poi rare sono le bollate, molte schiuse di sedge e di sialis, qualche effimera e zero schiuse di mayfly.




La mia attrezzatura canna 10' coda #7 terminale 4 mt. con un tip da 0,14.....e come mosca solo e esclusivamente il Plumin del Norio.

Lasciato a malincuore questo ambiente a noi famigliare e con rammarico all'indomani mattina ci siamo immessi di nuovo in autostrada per raggiungere i nostri due amici Giovanni e Dino alle sorgenti del Kupa. Uscito dall'autostrada a Delnice, prima della entrata in città c'è la deviazione a sx per Gerovo - Prezid- Slovenia, per arrivare a Gerovo è davvero un'impresa, una trentina di km di curve e controcurve con un manto di asfalto che non ha niente da invidiare i mosaici della scuola di Spilimbergo. Alle 9.30 eravamo sul posto, gli altri due erano già in pesca, giornata nuvolosa e fredda, prima sorpresa il costo del permesso l'han portato da 22 euro a 36, azzo!! che aumento!






Il fiume si presenta perfetto acqua ai giusti livelli, attività del pesce in superfice quasi zero, non importa si va in caccia.



Giovanni e Dino alcune catture di temoli le avevano già fatte, a ninfa non siamo capaci si va a secca. Il vecju al primo lancio un bel temolo, fatto con un Plumin del Norio su amo del 18, l'efficacia di questa mosca non si smentisce.



Nella piana sopra la passerella, il posto migliore del fiume, l'attività del pesce piano piano si faceva vedere, con una peute sono riuscito a guadinare un bel temolo.








Dopo alcune passate , la mosca non aveva più l'effetto di prima, sostituita con una in foam rosso al primo passaggio un'altro temolo, sempre della stessa misura, così via fino alla pausa pranzo. In totale Dino, Egidio e io avevamo guadinato 4 temoli a testa, mentre Giovanni ne aveva fatto uno in più. Mangiato il solito pranzo a base di salumi, formaggi,traccanato le birre di Josiph , bevuto il caffè e via di nuovo in fiume perchè il tempo non prometteva niente di buono. La giornata era piena di nubi gonfie di pioggia ogni tanto si faceva vedere qualche raggio di sole e in quei pochi attimi l'attività del pesce si faceva vedere in superficie e così alla fine sono riuscito a fare una decina di temoli.





Giornata di pesca da non ricordare come una delle migliori, alle 18.00 abbiamo deciso di farla finita, io ero stanco da morire e con un mal di schiena che mi faceva vedere le stelle, Egidio è scivolato in acqua ed era gelato da capo ai piedi, Dino non ne poteva più e Giovanni era da un bel po' che stava sotto la tettoia di Josiph con una birra in mano. Qui finisce il raid di tre giorni di pesca, Giovanni ed Egidio vollero fermarsi una notte all'hotel Manche a Brod na Kupi, mentre io e Dino abbiamo preso la decisione di rientrare a casa la sera stessa.