mercoledì 11 novembre 2009

Considerazioni di fine stagione 2


















Il mondo della pesca a mosca non ha confini. Troviamo pescatori a mosca dall'estremo nord all'estremo sud del pianeta passando per l'Equatore. Ogni paese vanta acque che ben si prestano all'esercizio della nostra tecnica preferita.
Ma alcune nazioni sono più famose di altre: per cultura, storia, tradizione o, più semplicemente, per un puro calcolo economico. Meglio si gestiscono le acque e maggiore è l'afflusso alieutico con evidenti positivi riflessi economici nazionali.
Gli stati indipendenti dell'ex Jugoslavia, hanno ben compreso questo concetto gestionale e la fama che le loro acque han raggiunto nel corso degli anni è la prova evidente e positiva della scelte fatte.
Assieme a Egidio, Giovanni, Dino e Meni, da moltissimi anni si programma uno o più viaggi all'estero durante la stagione di pesca, viaggi di brevissima o media durata (in giornata, da un semplice week end ad una settimana o più), per recarsi a pescare su fiumi più o meno famosi, in mezzo ad una natura quasi sempre incontaminata, o quanto meno più salvaguardata che non da noi in Italia. Le nostre escursioni prevalentemente in Slovenia, Croazia e Bosnia, dove possiamo trovare ottime condizioni per la nostra tecnica, ed in alcuni casi anche pesci di ottime dimensioni, sia in fiumi conosciuti e celebrati da decenni dalla letteratura del settore.
Gacka: Rimane e rimarrà per me il fiume per antonomasia. Livelli buoni, tante catture di taglia diciamo "normale" sui 35/40 cm., pochissime da fotografia. Catturate con una imitazione che da tre o quattro anni fa il suo "dovere" il : Plumin del Norio.
Unac: Livelli un po' bassi, ma imballato di trote, qualcuna veramente degna di nota.
Kupa: A fine maggio livelli bassini, ma tanti temoli.
Sorgenti del Kupa: Per me è l'ultimo paradiso, tutti lo conoscono ma nessuno ne parla però la pacchia è finita, su Sedge e Myfly di ottobre-novembre c'è un report del direttore della rivista su un'escursione di fine agosto.
Soca: Questo meraviglioso fiume risente molto delle pertubazioni atmosferiche che riescono ad intorpidire l'acqua in breve tempo, rendendola di un color biancastro "gesso" che, man mano che il livello si abbassa, si trasforma in un colore "latte e menta". Prima che il fiume riacquisti la sua trasparenza passa un bel po' di tempo ma al ritorno alla normalità, con condizioni di luce favorevoli, la limpidezza dell'acqua permette di vedere le evoluzioni dei pesci anche in zone profonde sino a tre metri d'acqua. Settembre e quasi la prima quindicina di ottobre , proprio nel periodo migliore per il temolo il fiume non era nelle migliori condizioni. Abbiamo fatto tre uscite, due su tre sono state positive,con catture di trote iridee di taglia e temoli da fotografia, ma c'è anche da evidenziare l'altra uscita ,l'ultima, la chiusura, giornata fredda livelli alti e acqua velata una giornata da dimenticare.
Che dire di questa stagione appena trascorsa sul fronte balcanico?
Personalmente la reputo positiva, attenzione però: la moltitudine di pescatori a mosca che frequentano queste acque, ha innescato anch'essa fenomeni negativi: lievitazione dei prezzi e immissioni massicce di trote di allevamento, per la maggior parte iridee, ad uso e consumo facile che hanno ridotto notevolmente la possibilità di "incontri" interessanti. Gli stessi temoli abbondantissimi un tempo ovunque e di dimensioni ragguardevoli si sono in alcuni fiumi ridotti notevolmente e la loro taglia media è diminuita vistosamente.
Nonostante tutto, pur continuando tre o quattro volta all'anno a fare qualche "puntata" in questi luoghi è lo spirito dell'avventura che ci porta verso questi posti. Tutto questo, è chiaro, ha un valore per chi come noi unisce il piacere di una pescata a quello di sentirsi libero in un ambiente non inquinato e selvaggio.

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