mercoledì 29 luglio 2009

La canna





Dopo aver scelto il numero della coda di topo per il tipo di pesca da fare, si passa alla scelta della canna. La canna è, senza dubbio, l'attrezzo di maggior importanza. Non saremo mai pignoli abbastanza nella scelta della canna; troppi sono i requisiti che deve avere e quindi dovrà essere esaminata con la massima cura. E' impossibile valutare la qualità di una canna provandola semplicemente senza coda di topo; anche l'intenditore più esperto può essere facilmente ingannato selle caratteristiche principali della sua azione e potenza. Solitamente tutte le canne da mosca, e in particolare quelle costruite in bamboo refendù, danno la senzazione di scarsa rapidità e di mancanza di potenza, se provate senza la coda di topo. Preparate con un'adeguata lenza, esse rivelano, nella maggioranza dei casi, una dinamica complettamente diversa e mettono in luce quei pregi che altrimenti non si potrebbero individuare. Ma, bisogna anche sapere valutare i difetti e conoscere esattamente le caratteristiche tecniche che l'attrezzo deve avere.
L'acquisto di una canna da mosca da quattro soldi, così tanto per imparare, serve solo a buttare quei quattro soldi in quanto è proprio il neofita che deve disporre di un attrezzo valido che lo aiuti all'inizio; una canna qualunque avrà il solo pregio di moltiplicare gli inevitabili errori iniziali.
Le canne da mosca nel corso degli anni hanno subito notevoli trasformazioni, in questo ultimo scorcio di secolo le più importanti innovazioni si sono verificate grazie all'impiego dei nuovi materiali in composito di carbonio.
Le canne in bamboo refendù, che hanno dominato la scenario della mosca per quasi cento anni, sono oramai relegate al ruolo di attrezzi da collezione, mantenendo però tutt'ora un indiscusso fascino. Vengono ancora prodotte dalle poche ditte artigiane rimaste, perlopiù inglesi e americane. Anche da noi in Italia ultimamente ci sono degli appassionati che costruiscono degli ottimi prodotti. Esse sono costruite con sei listelli di bamboo a sezione triangolare, opportunamente tagliati, rastremati e assemblati. La fabbricazione di queste canne è una vera propria arte, richiede tempi di lavorazione lunghi e una abilità manuale non indiferente. Lo stesso bamboo deve possedere particolari requisiti di età,stagionatura, luogo di coltura eccetera eccetera. Queste canne necessitano di una manutenzione accurata e, in ogni caso, con l'uso tendono a sfibrarsi irrimediabilmente.
Viceversa le canne in carbonio, pur necessitando di una tecnologia avanzata per la produzione prima, non richiedono procedure particolarmente complesse per la loro produzione. E anche la loro manutenzione è minima. Sono inalterabili con l'uso e, se non subiscono incidenti traumatici come urti violenti, schiacciamenti o anche cose simili, sono pressochè indistruttibili.
Una canna da mosca veniva in gran parte relizzata in due pezzi ma attualmente vengono costruite in tre, quattro o addirittura in cinque o sei pezzi per la comodità di trasporto.
L'elemento base della canna da mosca e detto "calcio" e comprende l'impugnatura e il portamulinello. Quest'ultimo è sempre situato all'estremità inferiore del calcio e, quindi, dell'impugnatura stessa.
Sull'elemento base si innestano gli altri pezzi che generalmente, nelle canne a due elementi, sono di misura uguale al precedente, così pure per le cannne a più elementi. Vi possono essere alcuni modelli in cui il vettino è più lungo del calcio e questo per ottenere azioni particolari. I diversi elementi sono uniti fra loro con vari sistemi. Nelle canne in grafite si hanno due tipi di innesti fondamentali, uno detto "spigot" e un altro detto a "cappuccio". Nelle canne realizzate invece in bamboo esagonale, le ghiere di innesto sono metalliche(bronzo o nikel-argento) del tipo maschio - femmina.
La lunghezza delle canne, se si escludono quelle impiegate per la pesca al salmone utilizzabili a due mani, che raggiungono anche lunghezze di sedici piedi(4,80 m.), variano da 1,80, sei piedi a 3 m., dieci piedi , eccezzionalmente anche 3, 30 m., undici piedi. Tutte queste canne si impugnano e si manovarano con una sola mano. Sulla canna sono montati glio anelli in numero variabile a seconda della lunghezza. Questi anelli che comprendono un anello di partenza, varie sepentine e un puntale, devone essere in numero sufficiente e ben distribuiti, in modo che la coda possa scorrere agevolmente senza eccessivo atrito. Devono essere realizzati in acciaio temperato e cromati in modo da non usurarsi con il continuo scorrere della coda.
Sul calcio della canna è montata un'impugnatura, realizzarta in sughero, alla cui estremità inferiore è collegato il portamulinello che può essere del tipo con ghiera a vite o, più semplicemente, ad anello scorrevole.
Vi sono varie forme di impugnature: a sigaro, mezzo sigaro, conica e cilindrica, la scelta è soltanto un problema di preferenza individuale.
A parer mio l'impugnatura cilindrica è più adatta per impugnare la canna con il pollice e quella conica serve meglio impugnare la canna con l'indice. Inoltre, mentre l'impugnatura conica meglio si addice alle canne leggere o di limitata lunghezza, l'impugnatura cilindrica è meglio indicata per canne pesanti e di lunghezza maggiore.
Tutte le canne da mosca sono costruite secondo due variabili fondamentali: l'azione e la potenza.
Definire l'azione di una canna in modo netto non è affatto facile, anche perchè molti attrezzi moderni hanno livelli di progettazione intermedi tra quelle che definiremo le due azioni moderne fondamentali: quella di punta e quella parabolica. Un tempo esisteva anche l'azione "di pancia", all'inglese, ma tale azione ha cessato ormai di esistere con l'avvento di materiali di costruzione con massa minore e maggiore rapidità.
Si definisce di punta una canna che ha un fusto(parte inferiore) piuttosto rigido e un vettino leggermente più morbido. Tenendo presente che l'azione può essere variata in progettazione, spostando più o meno il alto sul vettino la parte maggiore flessibilità, il vantaggio di una canna così concepita è rappresentato da una grande sensibilità di vetta che agevola largamente il lancio a corta distanza.
La progettazione parabolica comporta, rispetto a quella di punta, parità di livello di curva, un fusto più morbido e un vettino più rigido. Attualmente, pero, le maggiori case costruttrici sono orientate a costruire attrezzi che rappresentano un compromesso fra queste due soluzioni, con conseguenti risultati intermedi: tedenzialmente paraboliche oppure tedenzialmente di punta.
La tecnica di lancio moderna presuppone le canne ad azione parabolica progressiva. Questo tipo di azione consente di eseguire lanci con grande rapidità e si adatta alla maggior parte dei pescatori.
La potenza rappresenta la possibilità che una canna ha di lanciare un certo peso, costituito in questo caso dalla coda di topo. Pertanto, ogni canna da mosca che si rispetti reca stampigliato sul calcio, oltre il nome della ditta produttrice, la lunghezza in piedi e il numero di coda (o code) per cui è stata progettata, per cui si può definire potente una canna in grado di lanciare bene code pesanti, mentre tale non potrà essere una realizzata per code leggere.
La rapidità è invece la velocità di ritorno di una canna dopo aver subito una deformazione elastica; più veloce sarà il ritorno, maggiore sarà la sua rapidità.
Azione e potenza di una canna non sono variabili dipendenti fra loro, infatti si possono avere canne della stessa potenza ma di differente azione.
Scelta della canna.
Le canne corte, diciamo sino a 8 piedi, sono consigliabili per chi frequenta ambienti di pesca ristretti, dove è necessario un lancio agile, corto e preciso oppure in ambienti ampi che richiedono agilita di manovra per le frequenti e svariate modulazioni di lancio come nel caso della tecnica di pesca con la mosca secca. Inoltre la canna corta può ottenere rapidità anche con livelli di rigidità non troppo elevati, è quindi la più adatta per lanciare code molto leggere in situazioni di pesca che richiedono pose delicate e silenziose.
La canna più lunga favorisce, invece, il raggiungimento di notevole distanze laddove si ricerchi un lancio più di massa che di velocità. Un simile attrezzo, quando si adopera la sommersa, agevola il pescatore nel controllo di lenza-artificiale e può essere utile per evitare il dragaggio.
Se si pesca in ambienti ristretti, oppure a secca, e meglio dare la preferenza a canne intorno ai sette piedi e mezzo-otto, mentre se si pesca a ninfa o a sommersa si può salire anche ad attrezzi sugli otto e mezzo-dieci piedi. Tenendo conto di queste indicazioni ogni pescatore adotterà poi la canna più adatta alle proprie esigenze di pesca.
Un discorso a parte per le canne riducibili:
Ideate nel 1978 dal nostro conregionale Francesco Palù, rappresentano un prodotto prestigioso,
la felice idea di un sistema di riducibilità brevettato, ha offerto la possibilità di racchiudere più misure in una sola canna, consentendo di ridurre canne di m. 4.80 anche a soli m. 1.60.
Sviluppate in cinque diverse azioni n°1 dolce - n° 2 media - n°3 rigida - n°4 omogenea - n° 5 super rigida, consentono di affrontare qualsiasi azione di pesca.
Il sistema di riducibilità, consente di regolare la lunghezza della canna, per adattarla alle singole azioni di pesca.
La naturale evoluzione delle teleregolabili portò dopo qualche tempo alla nascita della Polivalente, sempre in 5 azioni. Una sbalorditiva macchina per lanciare dalle molteplici misure, utilizzabile sia ad una che a due mani, portante indifferentemente code dalla 2 alla 8.
Pratiche e comode, quattro i fattori rilevanti: danno la concreta possibilità di realizzare tutte le tecniche di lancio, sia classiche che moderne, con l'impiego delle misure corte (m. 2.00 - 2.40 - 2.80 - 3.20) facilitano e semplificano le tecniche stesse con l'uso delle misure lunghe (m. 3.60 - 4.00 - 4.40 - 4.80) che, impiegate a due mani, permettono inoltre l'esecuzione di una tecnica fuori del comune, di altissima spettacolarità, consentendo lanci anche di 40 - 44 m. e più, con un solo movimento.
Consentono di pescare dalla riva, eliminando così il disturbo provocato dai movimenti in acqua,
sono uno strumento di elevata duttilità di impiego e di enorme praticità anche in viaggio.
Chi le impiega da anni, le considera insostituibili e poi la gran trovata del manico in pelle che la rende unica nel suo genere.
La mia una mini da m.3,20 la considero l'ammiraglia della mia flotta di canne.

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