venerdì 28 settembre 2012

Rimosso il No Kill sul torrente Cellina

Ecco un'altra tegola in arrivo per la prossima stagione di pesca nel 2013.
La fantastica(ironia)decisione di abolire il tratto No Kill del torrente Cellina che va dalla passerella di Contron al ponte di Mezzocanale è del rappresentante del collegio n.5 Maniago-Barcis il signor Vallar Giuseppe, su pressioni dalle società di pesca che lui rappresenta in seno al Consiglio regionale dell'ETP e da pescatori non Pam, sostituendolo con un Regime Particolare 2.
Ecco cosa dice il libretto dato dall'ETP al rinnovo della licenza su i Regimi Particolari in questo caso il N.°2:
RP 2)
Numero massimo di catture e misure minime del pescato. E' possibile trattenere un numero massimo complessivo di salmonidi e timallidi pari a tre esemplari, di cui non più di:
n. 1 temolo di misura minima pari a cm. 40
n. 1 trota marmorata ed ibridi di misura minima pari a cm. 40
n. 2 trota fario di misura minima pari a cm. 35
n. 3 trote iridee di misura minima pari a cm. 22 L'attività di pesca deve interrompersi al trattenimento del terzo esemplare tra salmonidi e timallidi.
Esche consentite: solo quelle artificiali con amo singolo(amo ad una sola punta)privo di ardiglione o con ardiglione perfettamente schiacciato.
Attrezzi: una canna con o senza mulinello.
Al riguardo ho scritto una mail al signor Vallar Giuseppe ed è questa:

Buongiorno Signor Giuseppe. Mi chiamo Muzzin Onorio e sono di Casarsa della Delizia. Da moltissimi anni pesco a mosca , ho pescato con la mia tecnica nei fiumi di mezza Europa e ho preso perfino l'aereo per andare a pescare. Dal lontano 1988 pratico il No Kill su tutte le acque dove ho potuto posare la mia coda e da anni ho continuato imperterrito nel consigliare la pratica del rilascio del pescato, come forma di rispetto e di protezione ambientale. Sono convinto sia questa la conclusione più giusta di una giornata di pesca, a patto che vengano usati tutti quegli accorgimenti utili per non ledere mortalmente il pescato che non ha più ragione di essere tenuto. Il Cellina lo conosco da oltre quarant'anni con una frequentazione di almeno 6/7 uscite a stagione. Bene, dopo questa presentazione, veniamo al motivo per cui Le scrivo. Sono molto amico di Dino Spaggiari, e la gran parte delle uscite di pesca le faccio con lui. Sono stato informato da lui dell'abolizione del tratto No Kill sul Cellina per la prossima stagione da parte sua signor Giuseppe. Sono rimasto senza parole, ma come? Invece di aumentare i tratti No Kill li aboliamo? Questo è quello che mi è venuto in mente di primo acchito. Signor Giuseppe, ma non si è domandato come mai sono tanti coloro che praticano il No Kill in Italia, per non parlare dei Paesi stranieri dove il rilascio del pescato è obbligatorio? Non voglio demonizzare nessuno, siamo in un Paese democratico e ognuno è libero di esporre le proprie teorie, ma ritornare indietro ad annoccare pesci , questa poi non me l'aspettavo. Mi ricordo le "battaglie" verbali fatti anni addietro contro i pescatori di altre tecniche di pesca per istituire i primi tratti di fiume a No KIll, oggi perfino in alcuni collegi di pesca della nostra regione conosciuti come tradizionalmente "annoccatori" hanno dei tratti di No Kill. Mi sembra comunque, tornando al discorso generale, che la scelta del No Kill sia razionale e coerente coi tempi in cui viviamo. Bisogna tenere conto del progressivo depauperamento delle acque e del nuovo ruolo che riveste il pescatore nel quadro generale della pesca sportiva moderna. Non è un sacrificio rimettere il pescato in acqua, oggi è diventato quasi un dovere. Signor Giuseppe la sua proposta o richiesta di un RP 2 al posto del No Kill consente di trattenere tre pesci , non vado nello specifico su misure di trote e temoli, ma è il rispetto delle regole che in quella zona in particolare mi lascia nel dubbio. Un fatto accaduto anni addietro, nel tratto prima della galleria aperta , un pescatore anziano pescava con esche naturali e tutto quello che prendeva annoccava, sia trottelle fario che marmorate , per fortuna i temoli non riusciva prenderli se no anche quelli in padella. Alla mia nota che in quel tratto era per il Ciapa e Mola e che era proibito trattenere il pesce e pescare con le esche naturali…………….non mi ha dato nessuna risposta ed ha continuato a pescare come se niente fosse. Certo non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma in tutte le volta che ho pescato in Cellina non ho mai avuto il piacere di avere un controllo da parte della vigilanza. Signor Giuseppe, ancora oggi non c'è pescatore a mosca o pescatore generico" evoluto", a proposito o sproposito, non infili in una discussione di pesca, un No Kill di troppo. Le scelte che contano sono sempre impopolari, almeno nell'apparenza, in quanto noi tutti siamo ormai abituati a utilizzare soltanto l'ambiente naturale, senza niente dare in cambio. L'adozione dei No Kill nel Cellina è per selezionare le specie da proteggere. Ad esempio la protezione o la reintroduzione di specie autoctone come la Marmorata e il Temolo. Nelle mie esperienze di pesca ho incontrato molte volte, essenzialmente all'estero il No Kill e devo dire che laddove è stato introdotto da tempo i risultati sono evidenti e la popolazione dei pescatori lo considera un grosso traguardo. Non so se per la prossima stagione sia ancora in tempo per reintrodurre di nuovo il No Kill, se non lo stesso tratto uno nuovo di pochi chilometri prima dell'entrata in lago.

Onorio

Questa è la sua risposta

Non risponderò più alle @ visto che vengono usate in maniera distorta, se vuole uno scambio di oppinioni questo è il mio telefono,............... Cordialmente. Giuseppe Vallar
Leggendo questa risposta, devo dedurre che non sono stato il solo a manifestare il disappunto della sua decisione. La mia mail non è affatto distorta e ne usata per altri scopi e solamente l'amarezza di vedere che gli sforzi fatti in passato per ottenere finalmente i tratti No Kill e con questo mettendosi al passo con gli altri Paesi Stranieri, vengono cancellati in un solo attimo con molta leggerezza.

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