martedì 1 dicembre 2009

No centralina idroelettrica Resia_2 Ponte Rop

COMUNICATO STAMPA

APPELLO URGENTE

ai cittadini singoli, alle associazioni ambientali, culturali, sportive, pro loco presenti sul territorio regionale

i componenti del comitato spontaneo “no centralina idroelettrica Resia_2 Ponte Rop”

chiedono

di esprimere un’opposizione scritta alla realizzazione del progetto sotto illustrato indirizzandola direttamente alla Regione:

- Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici, Servizio valutazione impatto ambientale (VIA) – via Giulia 75/1 – 34126 Trieste
- Presidenza della Giunta Regionale piazza Unità d’Italia 1 34121 Trieste

e al Comune di Resia via Roma 21 33010 Resia.

Oppure di indirizzare una mail al seguente indirizzo:

nocentralinaponterop@tiscali.it

(in seguito la stessa verrà girata dal comitato alle autorità competenti).

Il sostegno e l’aiuto che ci verrà fornito ci permetterà di salvaguardare un luogo speciale dimostrando una solidarietà diversa, dove persone che vivono vite diverse ed alle volte parallele, riconoscono il valore di un bene comune che al di là dei luoghi, dei tempi e degli interessi economici va tutelato e protetto da tutti.

Grazie a nome di tutti i resiani di ieri, di oggi e di domani.

Per informazioni e/o contatti e poter sottoscrivere l’opposizione predisposta direttamente dal Comitato contattare: Anna Micelli cell. 329/7880907 329/7880907 329/7880907 329/7880907

Gli elaborati del progetto sono consultabili sul sito della regione Friuli Venezia Giulia:
lexview-int.regione.fvt.it/serviziovia/Dettaglio.asp?IDDOM=33736



Il comitato spontaneo “no alla centralina idroelettrica Resia_2 Ponte Rop”

VENUTO A CONOSCENZA
che

- il Co.S.In.T. (Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo) ha presentato la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali con avviso pubblico sul giornale del Messaggero Veneto del 21/10/2009 del progetto di impianto idroelettrico denominato “Resia_2” , sito in Comune di Resia (Ud) in località “Ponte Rop”;
- “…il progetto prevede il recupero del vecchio fabbricato dismesso dall’Enel a causa degli ingenti danni causati dal sisma del 1976, riattivando la centrale ad acqua fluente con potenza nominale media di concessione pari a 501,1 KW, una potenza minima producibile pari a 35 KW e massima producibile pari a 850 KW per la produzione di energia; la realizzazione dell’opera prevede la costruzione di un manufatto di captazione delle acque, sul torrente Resia in località Rop, ricavato tra due briglie di cui una esistente ed una parzialmente esistente che verrà recuperata, la derivazione per l’uso idroelettrico avverrà mediante uno stramazzo laterale di derivazione (opera di presa)…”;
- sul sito della Regione Friuli Venezia Giulia nella parte dedicata all’Ambiente e Territorio (sezione procedure di Valutazione d’impatto ambientale) sono stati pubblicati gli elaborati tecnico-amministrativi-ambientali di realizzazione del progetto comprensivi dello Studio di Impatto Ambientale (SIA)

PREMESSO
che

- Il Comune di Resia è sede del Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie, istituito nel 1996 ed esteso su un territorio di poco meno di 100 km2. La specificità della zona è determinata dal contatto di tre aree biogeografiche diverse, mediterranea, illirica ed alpina, che concorrono a determinare una straordinaria biodiversità;
- la Val Resia è attraversata dall’omonimo torrente che è custode di un’acqua preziosa, irripetibile risorsa naturale che include specie acquatiche quali la trota marmorata (Salmo [trutta] marmoratus), il temolo adriatico (Thymallus thymallus var. adriatica) e il gambero d’acqua dolce (Austropotamobius pallipes italicus), oggetto di tutela ai sensi della Direttiva 92/43/CE “Habitat” a livello europeo, nazionale e locale. La trota marmorata è oggetto, da due decenni, di un programma di salvaguardia attuato dall’Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia. Lo stesso Ente regionale ha avviato un analogo programma destinato alla salvaguardia e ripristino delle popolazioni di temolo adriatico;
- la Direttiva 2000/60/CE ha lo scopo di impedire un ulteriore deterioramento e di proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico;
- ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 sono definiti come obiettivi da perseguire il mantenimento dello stato di qualità ambientale “elevato” ove già esistente, il raggiungimento od il mantenimento almeno dello stato “buono” per tutti i corpi idrici significativi;
- da anni gli Enti preposti insieme alle associazioni e alle forze sociali della Valle lavorano alla realizzazione di progetti di sviluppo turistico eco-sostenibile per creare opportunità di futuro alle giovani generazioni che hanno scelto coraggiosamente di vivere in montagna, concretizzati in valide ed importanti attività (per es. progetto “Ecomuseo” della Val Resia);
- non ci sarebbe la Val Resia senza il Resia. E’ il suo corso a tenere unità la Valle, la sua gente, il suoi paesi (Coritis, Stolvizza, Oseacco, Gniva, Lischiazze, Prato, San Giorgio);
- il Co.S.In.T. ha già recuperato una centrale con captazione sul Rio Barman, affluente di sinistra del Resia e con il progetto sopra citato si propone di realizzarne una seconda adiacente alla prima e per altro nel tratto più interessante del torrente, scaricando i costi ambientali sulla comunità resiana e sul suo territorio;
- il torrente Resia, la sua Valle, la popolazione che la abita costituiscono un “unicum” storico, culturale, etnico e linguistico inscindibile, già tutelato dalla legislazione regionale vigente;

CONSTATATO
che

- allo stato attuale del progetto il Comune di Resia non ha fornito informazioni alla popolazione e non è stato convocato alcun incontro per dare l’opportunità ai cittadini resiani di esprimere la propria opinione sull’argomento;
- da una prima analisi il progetto appare determinare una radicale trasformazione del fiume Resia nel tratto interessato dal Ponte “Rop” al Ponte della “Centrale”, con la perdita totale della sua identità riducendolo per tutto l’anno alla sua portata di magra;

CONSIDERATO
che

- la diminuzione di portata del torrente Resia determinerebbe un’alterazione del paesaggio incompatibile con la fruizione turistica del territorio, ritenuta essenziale risorsa per lo sviluppo economico delle aree montane;
- l’alterazione del regime delle portate del corso d’acqua comporterebbe una diminuzione dell’idoneità ad ospitare le comunità biologiche caratteristiche della tipologia ambientale cui il torrente Resia appartiene;
- il progetto interferirebbe in modo irreversibile con i piani di conservazione delle popolazioni ittiche autoctone, il cui mantenimento è essenziale sia per soddisfare quanto previsto dalla Direttiva 92/43/CE “Habitat” che per lo sviluppo del turismo legato a forme moderne di pesca sportiva a basso impatto ambientale;
- la realizzazione del progetto comporterebbe inevitabilmente una diminuzione del livello di qualità ambientale del torrente Resia, incompatibile con gli obiettivi indicati dal D.L.vo 152/2006;

CHIEDE
Alla Regione:
- di valutare l’incompatibilità ambientale e paesaggistica del progetto, tenendo in considerazione le particolarità ambientali, storiche e culturali della Valle di Resia;
- di rendere pertanto parere negativo sulla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale sopra citata;
- di promuovere la convocazione di audizioni pubbliche per la presentazione del progetto sul territorio, così come previsto dalla Legge Regionale n. 43/1990;

Al Comune di Resia
- di revocare le eventuali deliberazioni già assunte;
- di rendere un parere negativo alla realizzazione del progetto;
- di garantire un percorso di informazione, partecipazione e trasparenza;
- di assumere decisioni partecipate con la popolazione.


Questo è il testo del comitato che è nato in Val Resia.





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