martedì 21 luglio 2009

La pesca a mosca in poche parole













La pesca a mosca è il massimo dei piaceri! Un piacere, una gioia che non conosce le barriere dovute all'età, alle condizioni sociali ed economiche.
Cosa dire di questa tecnica, molto simplicemente che la pesca a mosca comprende così tanti e diversi argomenti che per conoscerli tutti veramente a fondo ci vuole una vita intera.
Per riuscire bene nella pesca a mosca bisogna spaziare in tutti i campi che compongono questa disciplina: lo studio degli insetti, di cui si cibano i pesci(entomologia), il lancio e la costruzione dell'artificiale, lo studio degli habitat d'acqua dolce(limnologia), tecniche di pesca e infine, ma non per questo meno importanti, la storia e le tradizioni della pesca. Ciascuno di questi argomenti può divenire così complesso da arrivare a essere un hobby per conto proprio.
Il concetto di base di questa pesca è molto semplice e il sistema assai antico. Si è osservato che nelle acque dei fiumi e dei laghi prolifera un'abbondante microfauna, che rappresenta una porzione non trascurabile nella dieta di molti pesci. Una parte di questa microfauna è composta da insetti di varie specie, i quali hanno, anche se in modo diversificato, cicli di vita e di sviluppo misti. Passano, coiè, una parte della loro esistenza allo stadio subaqueo e quindi, per successive trasformazioni, lasciano questo stadio divenendo adatti all'ambiente esterno, a volare liberamente nell'aria. In breve tempo, questi insetti si accoppieranno, deporranno le loro uova sull'acqua e finiranno la loro esistenza concludendo l'intero ciclo vitale.
Dall'osservazione di questi fenonmeni naturali e dal tentativo di imitarli artificialmente ha preso vita la pesca con la mosca artificiale. In pratica si cerca di realizzare su un amo, utilizzando materiali vari come piume , filati, peluria e altro, un'imitazione più verosimile possibile al tipo di insetto, oggetto di predazione da parte del pesce.
Con un'attrezzatura idonea e attraverso una tecnica precisa, questa imitazione dovrà essere depositata sull'acqua, nel luogo in cui il pesce, in quel momento, è attivo. Se l'imitazione sarà quella giusta, e se questa sarà depositata con sufficiente naturalezza, il pesce cadrà nell'inganno e la carpirà. In questo preciso momento il pescatore dovrà alzare la canna e il pesce verrà quindi allamato.
La pesca con la mosca artificiale, a seconda che si decida di insidiare pesci a "galla" o sott'acqua, , impiegando in un caso imitazioni atte a galleggiare sulla superficie e nell'altro imitazioni concepite per affondare sotto di essa, si divide in due branche: pesca a mosca "secca" e pesca con la mosca "sommersa". Sempre riconducibili alla "sommersa" sono da considerare la pesca a "ninfa" e la pesca con lo "streamer".
La specie di pesci che la gran parte dei pescatori a mosca interessa sono senza dubbio, la trota e il temolo. Questi pesci vengono insidiati impiegando generalmente le stesse mosche, in quanto, pur avendo diete diversificate, si cibano in parte o per la quasi totalità, degli stessi insetti che nascono, si sviluppano e muoiono nelle acque da loro popolate.

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