sabato 25 settembre 2010

Video e Foto: Carpe al lago di Cordovado

Giorni fa sono andato a pesca di carpe al lago di Cordovado, assieme al Meni e a Alessandro, giornata favolosa per le catture fatte. Alessandro era la terza o quarta volta che ci veniva e oramai si può dire che la malattia del Meni ha colpito anche lui.
Alessandro oltre ad essere un bravo pescatore a mosca è anche un bravo fotografo e con la sua piccola digitale mi ha ripreso mentre ero impegnato a portare a riva una discreta carpa. Nel video si parla in dialetto friulano e il filmato è disturbato dal rumore di una macchina operatice per lo spostamento e caricamento della ghiaia nella cava accanto al lago.
Bella la ripresa e per questo ne sono grato ad Alessandro.
A conclusione della giornata Alessandro oltre i 15 agganci poi segue il Meni da vicino e infine il sottoscritto con nove carpe catturate. Da notare che il Meni nell'ultima ferrata ha portato a riva un amur stimato sui 65 cm., volevamo pesarlo ma nel momento topico dell'operazione il pesce trovando un buco nella rete del guadino quatto quatto se ne ritornò in acqua.





Alessandro alle prese con una carpa:











Il Meni gioia e rammarico per il suo Amur





giovedì 16 settembre 2010

Fly bricolage: Portabobine ruotante

Avevo intenzione di acquistare un portabobine ruotante, ma il costo di questo oggetto mi ha spaventato. Con un po' di ingegno e con l'aiuto di mio nipote titolare di una ditta di termoidraulica, sono riuscito a costruirmelo. La realizzazione di questo portabobine artigianale è fatto con materiale semplice trovabili in un qualsiasi Brico Center o centri per l'edilizia.

Base: flangia di diametro di 20 cm. e di spessore di 2 cm.
Foro centrale filettato da MA 10
Barra filettata lunga 35 cm con filetto da MA 10
Tubicino in plastica(quello degli elettricisti)di diametro 12 mm lunga 33 cm
Dado esagonale per barra filettata N°. 2
Rondella piana N°. 2
Isolante Styrodur 2 pezzi di spessore di 8 cm., larghezza 16 cm. e per la lunghezza di 30 cm.
Silicone universale in tubetto
N°. 112 bastoncini per spiedini in bambù di cm.25 di lunghezza(confezioni da 50 pz.)
Nastro biadesivo
N°. 4 fogli A4 della stampante
N°. 1 portarullino di pellicola per diapositive.
Vernice spray di un colore a piacere

Ecco il risultato:













Verniciare la flangia e il portarullino.
Si incolla con il silicone i due pezzi di isolante, dopo aver fatto prima la scanalutura al centro dei due pezzi e inserire il tubicino di plastica. Mettere sotto pressione con dei pesi i due pezzi d'isolante lasciarlo in quella posizione per almeno 24 ore.
Avvitare la barra filettata sul filetto della flangia, serrare un dado.
Quando il silicone avrà fatto il dovere, con il nastro biadesivo si copre tutti i lati del parellepipedo, meno quello inferiore e si attacca per lato i fogli A4.
Segnare con un lapis calcolando a misura la posizione dove i bastoncini veranno infilati.
I bastoncini vengono infilati inclinati a 45° un paio di cm. e poi tagliati a misura con un tronchesino. La misura è per il supporto di due bobine.
Per ogni facciata del parellepipedo mi sono risultati 28 supporti, 7 file in verticale per 4 in orizzontale per un totale di supporti di 112.
Il tutto per 224 bobine, è un po' grandino ma questi erano i materiali che sono riuscito a trovare.
Alla fine si inserisce il parellepipedo sulla barra filettata e si avvita leggermente il secondo dado sopra le 2 rondelle e il tutto viene coperto con la parte inferiore del portarullino.

Nymph: le ultime costruite

Le ultime imitazioni costruite secondo le indicazioni tratte in gran parte dal libro di Sandro Soldarini, le altre copiate da internet.


Collaretto
amo: grub #12/#14
coda: gallina
corpo: pelo di lepre(mask)
rib: filo di rame
torace: dubbing pelo di lepre crema
collarino: rosso/arancio fluo
bead: tung. oro


Ninfa da caccia(Bodhi)
Amo: grub #14/#16
Bead: tung. oro #2.0/#2.5
Code: CdC chiaro
Corpo: fagiano
Rib: monofilo #14
Torace: pelo di lepre(Mask)
Collarino: UNI-Stretch 1x300 Chinese Red
Filo: Dark Brown


Montana Ice
Amo: #12/#14
Coda: gallo nero
Corpo: dubbing lepre nero
Rib: argento
Torace: ice dub chartreuse
Bead: tung. oro


Rhyacophila
Amo: grub #12/#14
Bead: tung. oro
Coda: pernice
Corpo: dubbing verde
Rib: filo rame verde
Torace: micro brite extra fine golden black


Terminator Jig
Amo: Jig #10/#12
Bead: tung. oro
coda: floss arancio
Corpo: dubbing lepre nero
Dorso: piattina perla
Rib: piattina verde


Olive Jig
Amo: Jig #10/#12
Bead: tung. oro
Corpo: dubbing oliva
Coda e Dorso: piattina crystal flash perla
Rib: tinsel argento
Torace: dubbing coniglio naturale


Orange Tag
Amo: #12/#14
bead: tung. oro
Coda: floss arancio fluo
Corpo: pelo di lepre
Rib: tinsel oro
Sacca alare: fibre di fagiano scuro
Torace: pelo di lepre


Bianco e Nera
Amo: #12/#14
Bead: argento
Coda: fagiano
Corpo: dubbing nero
Rib: tinsel argento
Sacca Alare: fibre di fagiano
Torace: dubbing coniglio bianco


Flash Pheasant Tail
Amo: grub#12/#14
Bead: tung. oro
Coda: pernice
Corpo: fagiano
Rib: filo rame
Sacca Alare: Flashback plus dark blue peacock
Torace: coniglio bianco
Collarino: Fluo Pink


Chartreuse Killer
Amo: #14/#16
Bead: tung. chartreuse
Coda: pernice
Corpo: ice dub olive brown
Rib: filo di rame
Sacca Alare: flashback nero
Torace: ice dub olive brown
Gambe: pernice marrone

mercoledì 15 settembre 2010

Nymph



Da quando sono ritornato dal viaggio di pesca nella Lapponia Svedese, il mio unico pensiero era quello di migliorarmi nella tecnica di pesca con la ninfa con la coda di topo. Ho pescato tante altre volte a ninfa, ma ho sempre avuto la senzazione che la cattura fosse stata causale, una sorta di suicidio da parte del pesce, molto probabilmente dedicando poco tempo a questa tecnica, non la sfruttavo al meglio. L'esperienza avuta in Lapponia mi ha convinto a dedicarmi a peso morto su questa tecnica.
Le ninfe non erano gli artificiali che costruivo di solito, ogni tanto ne facevo qualcuna, copiata da internet o su qualche rivista del settore per riempire la fly box dedicata solmente alle ninfe. Mi sono accorto che anche per la costruzione di questi artificiali ci vuole una discreta informazione.
Alla prima occasione mi sono recato al negozio ErrePi di Udine per acquistare il libro di Sandro Soldarini: LA NINFA - Tecniche Moderne e Artificiali edizioni GEA.
Il libro contiene un DVD dal titolo:" Applicazione Pratica" 65 minuti con l'autore a pesca in dimostrazione delle varie tecniche di pesca con la ninfa.
Sandro Soldarini un grande talento di questa tecnica, fa parte della nazionale italiana da moltissimi anni, raggiungendo nel campo agonistico risultati di primissimo piano. Oltre a libro di Soldarini avevo già in casa altri due libri che parlano solamente di ninfe quelli di Giuseppe Re: Pescare a Ninfa - Tecniche e Artificiali, edizioni Gea e NINFE - Tecniche di costruzione , Ceramica Edittore.
Di certo, non è con questi libri dopo averli letti e visto il DVD sia diventato un pescatore con la ninfa, ma l'informazione aiuta moltissimo, oltre ai libri citati c'è anche l'info on-line con i vari forum di pesca a mosca e filmati su You Tube e per finire ci sono quattro riviste del settore, insomma più si incamera nozioni meglio è.
Speso oltre un centinaio di euro per i materiali per la costruzione e da due mesi da questa parte almeno una ninfa al giorno la costruisco.
Pescare a ninfa è probabilmente la più impegnativa delle tecniche di tutta la pesca a mosca. Si è detto che la pesca a ninfa non è quel lancia e spera che ho fatto fino a poco tempo fa, ma una costante ricerca battendo a tappeto il sottoriva o i punti dove si sospetta stazioni il pesce è una tecnica sopraffina che permette di affrontare il fiume sotto un'ottica diversa e con chances molto superiori, spesso raddrizzando quelle giornate storte in cui sembra che il pesce sia in sciopero.
Intendiamoci bene. Io per primo sono un dilettante, nel senso letterale del termine, pertanto per me contano non tanto i numeri quanto la soddisfazione di aver fatto tutto per bene a cominciare dalla strategia di approccio per finire con la cattura vera e propria. Se si pesca per diletto la soddisfazione viene prima di tutto nell'aver saputo attrarre il pesce con la nostra esca, il combattimento e la foto di rito in caso di esemplari notevoli è una cosa che per me viene in secondo piano.
Questa non vuol essere l'apoteosi della pesca a mosca e neppure vuol significare che rinnego la secca e butto via le mosche secche. L'ho già scritto che la bollata sulla nostra mosca è un'emozione unica. Però ora come pescatore mi sento più completo ed ho in mano uno strumento in più che intendo utilizzare per pescare tutto il giorno e non solo dal tardo pomeriggio come troppo spesso succedeva prima, quando si apettava la schiusa come una manna dal cielo e se non arrivava si considerava la giornata andata a puttane.
Troppo spesso siamo arrivati sul fiume e vedendolo deserto abbiamo tratto la conclusione che il pesce era apatico perché il sole alto, il caldo, gli insetti... Di solito in questi casi si sta a chiacchierare sotto un albero in attesa che il pesce si metta in attività. E se non si mette che si fa? Di solito si torna a casa smadonnando. S'è sempre detto che il 70% dei pescatori pesca a ninfa solo quando è preso per i capelli e lo fa buttando - BUTTANDO - nell'acqua una ninfa alla sperandio. Oltretutto la lancia ad almeno 5/6 metri, se non di più, nella convinzione che sotto i piedi i pesci se ne siano andati. In queste condizioni la ninfa passa davanti ad un pesce che magari l'addenta anche, ma con tanta coda e finale in bando spesso non ce ne accorgiamo.
In teoria potrebbero essereci 4 abboccate di cui non avvertiamo segno. Solo quando il pesce ingoia, e succede di catturare il pesce con la ninfettina in gola, e non può più sputarla, ci accorgiamo che la coda ha avuto uno stop e quindi è "successo qualcosa".
Si capisce bene che questa è una pesca fatta alla meno peggio e senza convinzione, quindi praticamente inutile.
In più posso aggiungere per esperienza personale diretta che con le abitudini del secchisata certi tratti di fiume vengono ignorati perché se anche si pesca a ninfa lo si fa solo nei tratti adatti alla secca in quanto siamo portati a pensare che il pesce stia solo dove lo peschiamo di solito mentre in un torrente dalla corrente veloce il pesce sta ovunque e quindi, di solito, ne saltiamo il 30/40% se non di più.
Un errore marchiano! Il pesce è attivo e siamo noi a non sapere dove cercarlo.
Ora questa lacuna è in parte colmata, la strada è lunga e non bastano certo due giorni di consigli avuti in Svezia e tre libri per divenire provetti pescatori con la ninfa. Però intanto so qualcosa in più ed ho un valido strumento a disposizione.
Mi piacerebbe fare un corso di pesca a ninfa sul campo con persone qualificate per recepire nozioni su tutti gli aspetti della tecnica: come lanciare per minimizzare il tempo che ci mette l'artificiale per "entrare in pesca" (un aspetto davvero FONDAMENTALE), dove posizionarsi per affrontare al meglio una buchetta o un raschio dove può esserci il pesce, come evitare il dragaggio, come sfruttare i giri di corrente a monte della zona di pesca per portare in pesca la ninfa nel modo giusto quando quella raggiunge la zona, etc..., etc..., tutte nozioni PRATICHE, senza tante seghe mentali da corsi "teorici", tutti concetti APPLICATI ALLA PESCA VERA, che si mettano in pratica subito, e che quindi si toccano con mano, immediatamente nella loro utilità.

martedì 14 settembre 2010

Post di fine estate



Oh, eccomi qui, finalmente di ritorno, dopo una pausa dovuta a problemi con il pc che mi hanno impedito di farmi vivo prima e al periodo appena passato dov'era davvero impossibile stare vicino alla tastiera viste le temperature equatoriali che ci continuavano a perseguitare.
I contenuti per i nuovi post sono stati abbandonati in un angolo per riprenderli in mano in momenti di voglia e con la temperatura decisamente rinfrescata.
Scrivere un tempo era liberatorio, ora mi è faticoso quasi quanto leggere, delle volte anche di più. Cosa sia cambiato, di preciso non lo so. Forse è solo colpa della perduta spensieratezza dovuta all'età..............

Però ho un'impegno morale nei confronti dei lettori di questo blog. E'ora di guardare verso gli altri. In questo spazio virtuale è il momento di ricominciare a scrivere per davvero.
Impegno per qualche affezionato lettore, che ti sta a leggere e commentare perché trova nei tuoi post qualcosa di utile e qualche report di piacevole lettura.

Se io smetto di aggiornare questo blog, esso sarà via via sempre meno visitato, e un giorno nessuno vi si connetterà più, e sarà dimenticato................. Morto.
Come se tutti gli utenti di un certo forum smettessero di parteciparvi, resterebbero solo scheletri di vecchie discussioni, a cupa testimonianza di gloriosi tempi passati: un presente di decadenza e desolazione, uno spazio di discussione che è ormai spento.

..........e allora diamoci daffare