giovedì 10 settembre 2009

Una sera di settembre anno 2003

Trota marmorata

Attila Killer di Roberto Messori




Racconto pubblicato su: http://www.fishingrecall.com/ (memories for flyfishers) il 23/10/2004




La roggia Castellana
Giovedì 4 settembre 2003, roggia Castellana tratto fra le frazione di Orcenico Inferiore e Castions nel comune di Zoppola in provincia di Pordenone.
La roggia Castellana, è una risorgiva ed è una delle poche acque della provincia popolata con esemplari adulti di trota marmorata . Percorso breve di pochi kilometri, con rettilinei e curve e contro curve, nasce a est della frazione di Castions , attraversa tutto il paese e si getta a nord est dell'abitato di Orcenico Inferiore sul fiume Fiume. Il tratto interessato alla pesca, dovè consentito l'uso di sole esche artificiali con ami privi di ardiglione o con ardiglione perfettamente schiacciato inizia dal ponte del cimitero di Castions al ponte della strada Orcenico Inferiore - Zoppola. La profondità media è di un metro, l'intero percorso si snoda tra la vegetazione ripariale che in alcuni punti è pittosto fitta, costringendo il pescatore ad entrare in acqua o a rinunciare addirittura all'azione di pesca, la portata non è costante e ne risente delle precipitazioni atmosferiche.
Ore 18.00, arrivo sul ponte della strada Orcenico Inferiore-Zoppola, tempo coperto e minaccia di pioggia , indecisione se pescare o no. Visto che ero lì decido di pescare e, in un batter d'occhio mi preparo; monto la canna, infilo il giubbino, i cosciali e per ultimo segno l'uscita sulla licenza.Risalgo la roggia in cerca di un"buco" per entrare in acqua, la roggia è completamente coperta di vegetazione da non riuscire a vedere l'acqua, di certo non mi aspettavo una situazione simile, ma la voglia di pescare era tanta, mancavano pochi giorni alla chiusura della stagione e questa uscita era probabilmente l'ultima.Non dispero più avanti verso monte sapevo che c'era uno spiazzo nella vegetazione, spiazzo creato dai contadini per il prelievo dell'acqua(abusivo) per l'irrigazione dei campi, ma anche quello era semicoperto dalla vegetazione, rimaneva solo un piccolo spazio di una decina di metri di sponde libere . Il livello dell'acqua era perfetto per me che avevo i stivali a coscia, acqua limpida con un fondo pieno di ranuncolo lacustre e da altre erbe acquatiche, ambiente classico delle risorgive.
Nonostante il tempo che minacciava di piovere da un momento all'altro, mi decisi di entrare in acqua, lego sul terminale lungo 7 piedi con un tip dello 0.12 un'Attila killer di Messori del 16.
Davanti a me ad una decina di metri, un pioppo posto di traverso nella roggia, creava un gorgo con una profondità di circa un metro. Il pioppo fermava tutto quello che l'acqua portava verso valle , creando così una "tana" per qualsiasi pesce, sopratutto per la marmorata, per la metà della roggia.Entrato in acqua in silenzio stavo scrutando il cielo sempre più cupo, quando all'improviso avevo scorto un piccolo movimento sull'acqua ai limiti dello sporco in piena correntina.In quel momento solo poche schiuse di effimera stavano volando sopra di me, pensai: mah! sarà una trotella. Decido di lanciare, anche perchè volevo fare almeno un lancio prima del diluvio, la macchina distava quasi a due kilometri ed ero senza il k-way.Due falsi lanci e poi la posa ad un metro e mezzo sopra del movimento che avevo intravisto. L'attila killer veniva giù con la poca corrente con un'eleganza unica, ero in un momento magico; solo in mezzo alla roggia lontano dai rumori e dal lavoro, l'unico mio interesse era per lei, mi venne in mente di quando la vidi per la prima volta sulla rivista Fly Line, fu amore a prima vista. In Gacka anche quest'anno ha fatto strage, è veramente micidiale. Nel mentre che la mosca scendeva con la corrente pensai; questa mosca si è comportata benissimo in quel difficilissimo fiume, vuoi che non faccia il suo dovere qua in un metro di acqua?Tutto questo mi venne in mente, nello spazio di tempo che la mosca stava terminando il suo tragitto, quando all'improviso sparì di colpo, l'istinto è stato di ferrare all'istante e..............fu bene.La mosca è stata rissucchiata in maniera pulita senza far rumore da un pesce che mi riportò alla realtà svegliandomi di colpo dal mio torpore. Dalla ferrata ho capito subito che si trattava di un qualcosa di grosso. Il timore di perdere quello che ho agganciato era costante nei miei pensieri pensavo al tip dello 0.12 , al nodo con la mosca, alle erbe al pioppo insomma a tutte le disgrazie che potevano capitarmi e, quando la intravvidi in mezzo alle erbe, quasi mi veniva un colpo. La trotella che pensavo che fosse in reltà era una grossa trota, con il cuore in gola stavo cercando di portarmela vicino per poi infilargli l'indice tra le branchie per portarla a riva, di guadino nelle nostre zone non se ne parla, ma dopo questa esperienza è sempre presente attaccato con la sua calamita nella parte posterire del giubbino.Lottava con forza e con una grande dignità per la sua sopravivenza, puntava dritto verso il pioppo e le erbe ferme ma la Sage 8' coda 5 è una gran canna lo sanno tutti e poi la mia esperienza oltre venticinque anni di Pam non mi potevo permettere di perdere un'avversaria così tosta.Le prime gocce di pioggia incminciarono a bagnarmi il viso, avevo dimenticato che sopra di me il cielo era diventato nero-viola per il temporale che si stava per scatenare, la trota non ne voleva sapere di alzarsi dal fondo e la mia preocupazione era il maltempo , non è bello trovarsi in piena campagna con un tempo così e aver tra le mani una canna in carbonio. La decisone era quella di portarla a riva il più presto possibile e poi battermela a gambe levate verso la macchina. Forzai al massimo la trazione per smuoverla dal fondo, alzai la canna con il braccio dx e con la mano sx incominciai a tirare la coda a più non posso, a costo di spaccare tutto. Dopo questa azione la trota incominciò ad allentare la presa e piano piano saliva a galla, man mano che si avvicinava alla superficie il mio cuore batteva a mille all'ora, era una trota marmorata, anzi una marmoratona. La lotta non finiva mai, quando ero convinto di avercela fatta, questa di nuovo puntava verso il fondo e verso il pioppo, le sue uniche ancore di salvezza, ma la mia tenacia e la mia attrezzatura alla fine han avuto la meglio. Sfinita la portai verso riva e con il dito fra le branchie l'adagiai nell'erba. Marmorata!! del ceppo del Tagliamento, immessa almeno quattro anni prima, la livrea tigrata fitta e lunga oltre una cinquantina di cm., una femmina, bella anzi bellissima misurata a spanne. Merita una foto, ma la macchina fotografica non si trova, come al solito con la fretta di partire è rimasta in bella evvidenza sopra la scrivania.Nel frattempo ero fradicio come un'anatra per la pioggia che veniva giù fitta fitta, non si vedeva una madonna a due metri, questo non mi importava una sega , la soddisfazione di questa cattura compensava tutto il resto.Slamata con cutela e ossigenata la trota lesta lesra sparì tra le erbe della roggia.Soddisfatto e senza premura sotto il diluvio presi la via del ritorno.
A conclusione un giudizio:
Roggia infrascata impossibile pescare
Poca acqua
Trote di taglia
La mia cattura?: -Ho avuto culo.

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