martedì 16 febbraio 2010

ENTE TUTELA PESCA : QUALE FUTURO?



Ezio Fain e Paolo Dreossi, promotori di un dibattito sul futuro dell'Ente Tutela Pesca a Pozzuolo del Friuli.
Dino, Meni, Paolo, Alessandro ed il sottoscritto eravamo presenti, l'argomento è molto importante da non sottovalutare.

Ecco la locandina:
Unapesca - Unione delle Associazioni dei Pescatori con le esche artificiali del Friuli Venezia Giulia
Carp Fishing Italia - Sede di Udine
Enalpesca Unione nazionale -Delegazione regionale
Fe.Re.Pe.S. Asd - Federazione regionale pesca sportiva

organizzano un dibattito sul tema:

ENTE TUTELA PESCA: QUALE FUTURO?

Tutto il mondo della pesca sportiva, associato e non, è invitato ad un incontro informativo circa la ventilata proposta di legge regionale che dovrebbe modificare la LR 19/1971 che ha istituito l’Ente Tutela Pesca e sancito la sostanziale autogestione della categoria.
Troviamoci numerosi alle ore ore 20.30 di giovedì 11 febbraio 2010 presso la sede dell’ASS. “EL COGOL” (Via Luigi Petri – Pozzuolo del Friuli – dalla piazza di Pozzuolo prendere la strada per Carpeneto, portone 100 mt sulla destra).
I pescatori sportivi regionali saranno attori principali nelle importanti scelte che si prospettano, oppure sbiadite comparse?
E’ importante parlane e confrontarci! Date ampia diffusione al presente invito!

Informazioni: info.pescatorifvg@libero.it (mail comitato organizzatore)



Articolo di Domenico Pecile pubblicato in prima pagina del Messaggero Veneto il 15/02/2010, espone il riassunto di quello che è stato detto e il da farsi per stralciare quell'orribile bozza appena presentata all'assessorato dell'Agricoltura.

I pescatori del FVG sono sul piede di guerra. No alla privatizzazione delle acque
Dure contestazioni al nuovo ddl: non siamo stati né informati né coinvolti, la Regione ha agito in modo “carbonaro”.
I 30 mila pescatori sportivi del Fvg sono pronti a dare battaglia per respingere il disegno di legge che tra le altre cose prevede una parziale privatizzazione delle acque. Durissime le critiche alla Regione per come sta gestendo l’intera vicenda lasciando «totalmente all’oscuro gli interessati, cioè i pescatori» che si sono organizzati un Comitatio ristretto per elaborare le controproposte. Non solo, ma i pescatori “ minacciano” anche di voler transitare dall’assessorato all’Agricoltura a quello dell’Ambiente. Dunque, tutto parte dal disegno di legge che punta a modificare la legge regionale 19/1971, che, fra le altre, ha istituito l’Etp (Ente Tutela Pesca del Fvg). Alcune fra le principali organizzazioni della categoria (Ferepes, Carp Fishing Italia, Enal Pesca ed Unapesca) hanno così deciso di passare al contrattacco e hanno organizzato un incontro tenutosi a Pozzuolo, presenti anche il consigliere regionale Alessandro Colautti e il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, ex presidente dell’ Ept.
Durissime, come si è detto, le critiche alla Regione per come sta gestendo questa bozza di riforma avanzata dall’assessorato all’Agricoltura. Un ddl, quello proposto, che è stata definito «carbonaro», per come viene gestito. «Il Consiglio direttivo dell’Etp – è stato detto – non è stato né informato, né coinvolto e dunque non è ufficialmente in grado di esprimere proposte sull’elaborato. Insomma, nessuno ci ha detto nulla. E la stessa sorte è toccata anche alle Organizzazioni di categoria».
La più grave preoccupazione dei pescatori riguarda l’ipotesi, contenuta nel disegno di legge, di una parziale privatizzazione delle acque pubbliche, che la Legge regionale 19 aveva totalmente escluso. Da Tarvisio a Lignano – è stato sottolineato –dopo il 1971 si pesca liberamente; ora con questo disegno di legge si vuole tornare indietro di 40 anni, sconfessando la norma “principe” della categoria.
Un altro punto dolente denunciato nel corso della serata riguarda la futura composizione del cda. «A tutt’oggi – ha affermato uno degli intervenuti – non si conosce il numero dei componenti, la loro appartenenza e se, soprattutto, saranno eletti o semplicemente nominati». Attualmente il Consiglio direttivo (che dovrebbe essere trasformato in cda) dell’Etp del Fvg è composto da 21 membri: 15 rappresentanti dei pescatori eletti ogni quattro anni nei 15 collegi in cui è divisa la Regione, 2 rappresentanti dell’Upi (nominati e non eletti), 2 rappresentanti delle università di Udine e Trieste e 1 rappresentante dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie. Infine, il presidente che è nominato dal presidente della Giunta regionale su indicazione delle organizzazioni dei pescatori più rappresentantive.
Il nuovo cda dovrebbe essere ridotto di numero anche per contenere i costi e su questo anche l’Ept è d'accordo (anche se «il costo del cda è irrivelante, circa 11 mila euro complessive annuali») e su questo non ci sono contestazioni. «I dubbi – sostiene il Comitato – riguardano chi ne farà parte e come sarà eletto». Bocciati anche il Comitato ittico regionale previsto nel ddl e ritenuto copia dell’o mologo organismo della caccia. I pescatori sportivi – ha tuonato uno degli intervenuti – che fruiscono di un bene ambientale rappresentato dagli ecosistemi acquatici, si sentono anche le sentinelle di tutto ciò. Ecco perchè più di una voce si è levata a favore di un passaggio dell’ente dall'Agricoltura all’Ambiente, anche perché «non ci interessa il disegno che pare ventilato all’i nterno dell’assessorato all’Agricoltura di trasformare anche la pesca in una sorta di business».
Alla fine della riunione è stata dunque proposta e accettata la creazione di un gruppo di lavoro, che elaborerà le proposte della categoria. Una volta approvate dalla base, saranno trasmesse alla rappresentanza politica.

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