lunedì 22 febbraio 2010
In fiera a Vicenza per acquisti
Tre amici in fiera: Io, Francesco Palù e Egidio
Francesco Palù con Egidio, due grandi "vecchi" a confronto
Il grande Marc Petitjean
Marc Petitjean all'opera
Ecco il risultato dei due giorni in fiera
A Vicenza dal 20 al 22 febbraio per il terzo anno consecutivo viene organizzato il: Pescare -Fly fishing&Spinning Show. Salone Internazionale della Pesca Sportiva.
Salone dedicato al mondo della pesca tradizionale, della pesca a mosca e dello spinning in acqua dolce e in mare, Pescare è una tappa obbligata per gli appassionati del settore. La manifestazione può contare sulla presenza dei maggiori marchi e su una vasta esposizione di attrezzature e articoli per la pesca sportiva. Numerosi sono gli eventi, le attività, le mostre d’arte dedicate alla pesca o ad attrezzature storiche e gli incontri organizzati in collaborazione con i più importanti club di pesca. Rimane consolidata la presenza delle associazioni e delle scuole di pesca, impegnate nella dimostrazione dei lanci in ampie casting pool da 15 mt per lo spinning e la pesca a mosca. Non mancano infine le aree dedicate alla costruzione di mosche artificiali, dove i migliori costruttori italiani organizzano dimostrazioni e corsi di costruzione per i più giovani.
Quello che a noi interessa è il mondo Fly Fishing. Molti espositori presenti con in prima fila la nutrita schiera dei più blasonati nomi della pesca con la mosca italiana, nonchè alcuni operatori stranieri, uno in particolare proveniente dalla Repubblica Ceca.
In definitiva un vero e proprio luna park per i pescatori, ove, aspetto non certo secondario, è stato possibile acquistare ogni articolo esposto. Le grandi marche , gli operatori professionali del settore e numerosi negozianti erano presenti con tutti i prodotti in vendita a catalogo.
Si è trattato di una grande mostra mercato dove i visitatori, chi se lo poteva permettere, compravano di tutto e di più, dalla bustina di dubbing alla canna. Per quello che ho visto, la gente sembrava apprezzare e aprire il portafoglio con preoccupante frequenza.
Nella giornata di sabato 20 Io, Dino, e Egidio eravamo presenti, in seguito ci hanno raggiunto Pier,il fratello più morosa e Paolo, così pure abbiamo intravisto Sandro con un amico.
Partito da casa con l'elenco delle cose da comperare, ci siamo messi subito all'opera. Abbiamo fatto anche un grande incontro con il mitico Francesco Palù, baci e abracci con una foto di rito. Fatto acquisti sopratutto allo stand della H2O Fishing di Modena, il negozio sta svendendo, tutto per rinnovo con sconti oltre il 50%, mamma mia che ressa!!!.
Li abbiamo dato un'affondo alle nostre risorse.
Allo stand della Czech Nymphs del Dr. Karel Krivanec, abbiamo trovato molte cose interessanti a prezzo ragionevole, ho notato una cosa; di fronte aveva lo stand Benecchi e molta gente guardava il materiale e poi andava dai Cechi a spendere.
Marc Petitjean era presente con i suoi bellissimi prodotti allo stand Alpi Flyfishing, che dire, vederlo all'opera con il cdc è..........unico.
Mi ha lasciato l'amaro in bocca vedere Aldo Silva e consorte, senza le sue meravigliose canne e i prodotti per la costruzione e abigliamento. Ha venduto tutto, ha casa in Svezia, vive in quel paese per la maggior parte dell'anno e adesso organizza viaggi per pescatori e cacciatori in Lapponia.
La cosa più avanti mi può interessare.
Il giorno dopo di nuovo in fiera con il Meni e Giancarlo, per loro due, azioni alla Rambo nello stand dell'H20 e di conseguenza ne sono stato contaggiato.......... ho finito di spendere i pochi eurini che mi erano rimasti dal giorno prima.
E' stata la giornata del Meni, oltre aver acquistato molto per pesca "sotto" si intrattenuto con i vari personaggi di spicco nazionale riguardanti alla quella tecnica di pesca da: Mauro Borselli, Simone Palli e Paolo Pacchiarini.
Una scorpacciata per lui, sentir parlare di lucci, carpe, amur e anche di spigole. Spiegazioni e dimostrazioni costruttive di artificiali con quei signori.
Alle 15.30 stanchi morti e con le borse piene siamo saliti in macchina per far rientro alla base.
A conclusione: Molta gente al sabato e a detta di alcuni negozianti è stata la giornata migliore per la vendita. Si son viste poche novità e questo non fa altro che confermare il brutto momento per le aziende del settore.
Per chi compra invece è da augurasi un'altro negozio tipo H2O Fishing di Modena con sconti oltre il 50%.
martedì 16 febbraio 2010
ENTE TUTELA PESCA : QUALE FUTURO?
Ezio Fain e Paolo Dreossi, promotori di un dibattito sul futuro dell'Ente Tutela Pesca a Pozzuolo del Friuli.
Dino, Meni, Paolo, Alessandro ed il sottoscritto eravamo presenti, l'argomento è molto importante da non sottovalutare.
Ecco la locandina:
Unapesca - Unione delle Associazioni dei Pescatori con le esche artificiali del Friuli Venezia Giulia
Carp Fishing Italia - Sede di Udine
Enalpesca Unione nazionale -Delegazione regionale
Fe.Re.Pe.S. Asd - Federazione regionale pesca sportiva
organizzano un dibattito sul tema:
ENTE TUTELA PESCA: QUALE FUTURO?
Tutto il mondo della pesca sportiva, associato e non, è invitato ad un incontro informativo circa la ventilata proposta di legge regionale che dovrebbe modificare la LR 19/1971 che ha istituito l’Ente Tutela Pesca e sancito la sostanziale autogestione della categoria.
Troviamoci numerosi alle ore ore 20.30 di giovedì 11 febbraio 2010 presso la sede dell’ASS. “EL COGOL” (Via Luigi Petri – Pozzuolo del Friuli – dalla piazza di Pozzuolo prendere la strada per Carpeneto, portone 100 mt sulla destra).
I pescatori sportivi regionali saranno attori principali nelle importanti scelte che si prospettano, oppure sbiadite comparse?
E’ importante parlane e confrontarci! Date ampia diffusione al presente invito!
Informazioni: info.pescatorifvg@libero.it (mail comitato organizzatore)
Articolo di Domenico Pecile pubblicato in prima pagina del Messaggero Veneto il 15/02/2010, espone il riassunto di quello che è stato detto e il da farsi per stralciare quell'orribile bozza appena presentata all'assessorato dell'Agricoltura.
I pescatori del FVG sono sul piede di guerra. No alla privatizzazione delle acque
Dure contestazioni al nuovo ddl: non siamo stati né informati né coinvolti, la Regione ha agito in modo “carbonaro”.
I 30 mila pescatori sportivi del Fvg sono pronti a dare battaglia per respingere il disegno di legge che tra le altre cose prevede una parziale privatizzazione delle acque. Durissime le critiche alla Regione per come sta gestendo l’intera vicenda lasciando «totalmente all’oscuro gli interessati, cioè i pescatori» che si sono organizzati un Comitatio ristretto per elaborare le controproposte. Non solo, ma i pescatori “ minacciano” anche di voler transitare dall’assessorato all’Agricoltura a quello dell’Ambiente. Dunque, tutto parte dal disegno di legge che punta a modificare la legge regionale 19/1971, che, fra le altre, ha istituito l’Etp (Ente Tutela Pesca del Fvg). Alcune fra le principali organizzazioni della categoria (Ferepes, Carp Fishing Italia, Enal Pesca ed Unapesca) hanno così deciso di passare al contrattacco e hanno organizzato un incontro tenutosi a Pozzuolo, presenti anche il consigliere regionale Alessandro Colautti e il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, ex presidente dell’ Ept.
Durissime, come si è detto, le critiche alla Regione per come sta gestendo questa bozza di riforma avanzata dall’assessorato all’Agricoltura. Un ddl, quello proposto, che è stata definito «carbonaro», per come viene gestito. «Il Consiglio direttivo dell’Etp – è stato detto – non è stato né informato, né coinvolto e dunque non è ufficialmente in grado di esprimere proposte sull’elaborato. Insomma, nessuno ci ha detto nulla. E la stessa sorte è toccata anche alle Organizzazioni di categoria».
La più grave preoccupazione dei pescatori riguarda l’ipotesi, contenuta nel disegno di legge, di una parziale privatizzazione delle acque pubbliche, che la Legge regionale 19 aveva totalmente escluso. Da Tarvisio a Lignano – è stato sottolineato –dopo il 1971 si pesca liberamente; ora con questo disegno di legge si vuole tornare indietro di 40 anni, sconfessando la norma “principe” della categoria.
Un altro punto dolente denunciato nel corso della serata riguarda la futura composizione del cda. «A tutt’oggi – ha affermato uno degli intervenuti – non si conosce il numero dei componenti, la loro appartenenza e se, soprattutto, saranno eletti o semplicemente nominati». Attualmente il Consiglio direttivo (che dovrebbe essere trasformato in cda) dell’Etp del Fvg è composto da 21 membri: 15 rappresentanti dei pescatori eletti ogni quattro anni nei 15 collegi in cui è divisa la Regione, 2 rappresentanti dell’Upi (nominati e non eletti), 2 rappresentanti delle università di Udine e Trieste e 1 rappresentante dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie. Infine, il presidente che è nominato dal presidente della Giunta regionale su indicazione delle organizzazioni dei pescatori più rappresentantive.
Il nuovo cda dovrebbe essere ridotto di numero anche per contenere i costi e su questo anche l’Ept è d'accordo (anche se «il costo del cda è irrivelante, circa 11 mila euro complessive annuali») e su questo non ci sono contestazioni. «I dubbi – sostiene il Comitato – riguardano chi ne farà parte e come sarà eletto». Bocciati anche il Comitato ittico regionale previsto nel ddl e ritenuto copia dell’o mologo organismo della caccia. I pescatori sportivi – ha tuonato uno degli intervenuti – che fruiscono di un bene ambientale rappresentato dagli ecosistemi acquatici, si sentono anche le sentinelle di tutto ciò. Ecco perchè più di una voce si è levata a favore di un passaggio dell’ente dall'Agricoltura all’Ambiente, anche perché «non ci interessa il disegno che pare ventilato all’i nterno dell’assessorato all’Agricoltura di trasformare anche la pesca in una sorta di business».
Alla fine della riunione è stata dunque proposta e accettata la creazione di un gruppo di lavoro, che elaborerà le proposte della categoria. Una volta approvate dalla base, saranno trasmesse alla rappresentanza politica.
venerdì 12 febbraio 2010
Fly Box
Ecco qua l'ennesima fly box pronta per l'apertura della pesca di fine marzo.
In questa fly box è raffigurata il ciclo vitale dei chironomidi.
CICLO BIOLOGICO
Il ciclo vitale è strettamente acquatico, ad eccezione di una specie di Orthocladiinae a vita terrestre.
UOVA
Le uova vengono deposte in una matrice gelatinosa in forma lineare o in masse circolari-cilindriche. La schiusa dipende dalla temperatura e dalle altre condizioni climatiche.
LARVA
Le larve hanno lunghezza variabile, che può arrivare fino ai 25-30 mm. Hanno colore variabile dal giallo al bruno fino al violetto o rosso in relazione alla presenza di emolinfa, contenente emoglobina.
Il corpo di forma cilindrica è suddiviso in 13 segmenti: 3 toracici e 10 addominali. Il primo segmento toracico e l'ultimo addominale portano coppie di speudopodi con uncini terminali. Ogni segmento è provvisto di caratteristici ciuffi di setole. Gli stadi larvali sono 4 per tutte le sottofamiglie, meno che per le Tanypodinae in cui gli stadi sono 5. I primi stadi sono planctonici e molto diversi dagli stadi finali. L'Assunzione di detriti e di diatomee dal fondo fornisce alle larve l'energia per il nuoto, la muta e lo spostamento verso la superficie. La larva diverterà matura quando non sarà più fotosensibile e potrà affacciarsi alla superficie dell'acqua. Le larve sono pigre, nuotano poco, preferiscono costruirsi una specie di abitacolo, tenuto insieme dalle secrezioni emesse dalle ghiandole salivari; amano i fondali delle acque purchè siano disponibili discrete quantità di ossigeno; si muovono per sfuggire ai predatori o per trovare un'adeguata sistemazione, quando le colonie sono sovrappopolate o per riccercare ambienti più ricchi di cibo e di ossigeno.
La specificità dei gruppi adattati a particolari situazioni ambientali ha permesso ad alcuni autori di classificare circa 80 specie in chiave di lettura di particolari condizioni ambientali, fornendo immediati riscontri di valutazioneecologica dell'habitat: I parametri scelti sono stati la temperatura, l'ossigeno, il pH, la concentrazione ionica, il tipo di acqua e il tipo di fondale. Le larve si sviluppano in un range di temperatura che va dai 4° ai 40° C, anche se le condizioni più favorevoli si trovano fra i 18° e i 25° C.
La temperatura ha un effetto diretto sulle attività metaboliche ed un effetto indiretto sulla qualità e sulla quantità del cibo: il tutto si traduce in tempi generazionali; infatti le uova non si schiudono sotto gli 8° C, impiegano 1-2 giorni a 22°/25° C, 7 giorni a 16° C, mentre occorrono 14 giorni per la schiusa ad una temperatura di 9°-10° C. Così lo sviluppo larvale, che a 15° C è di 20 giorni, si allunga di molto tra i 9° e i 15° C, si accorcia per le temperature da 15° a 28° C.
La temperatura condiziona i tempi, non la qualità dello sviluppo. Alle temperature polari, le poche specie adattate si costruiscono un bozzolo che protegge la larva dai danni di natura fisico-meccanica.
Le larve si cibano dei detriti di diatomee e di sostanze vegetali; tutte le specie sono fitofaghe, meno le Tanypodinae che sono carnivore faacoltative e si alimentano predando e succhiando.
L'alimentazione con macrofiti vegetali deve essere messa in relazione con la presenza nell'intestino di microorganismi simbionti, capaci di digerire il pasto vegetale. Particolarmente importante è la qualità dell'acqua: i Chironomidi tollerano un range di pH compreso fra 6,0-9,0; a pH inferiori al vallore di 5,5, molti animali acquatici (larve comprese) mostrano difficoltà nella regolazione del calcio, e sotto valori di 5 sfugge al controllo omeostatico anche il sodio. Ciò non toglie che alcune specie di Chironomidi, grazie all'effetto tamponante dell'emoglobina, possano vivere fino a valori di pH acquatici a partire da 2,8.
I Chironomidi vivono sia in acqua dolce , sia in acqua salina e specie particolarmente adattate, come Ch. Salinarius, tollerano ambienti clorurati fino al 40%.
PUPA
Anche le pupe sono pigre e, in genere, vivono da sedentarie; più libere e dotate di maggior moto sono le Tanypodinae. Caratteristiche formazioni della pupa sono gli organi respiratori a forma di cornetti o di ciuffi (Chironominae), lisci o ricoperti di peli o di spinule. La pupazione dura da poche ore a qualche giorno: la pupa matura si gonfia di aria e così trova la spinta verso la superficie dell'acqua, dv provvede ad una rapida emergenza anche per sfuggire ai predatori.
ADULTO
L'adulto emerge da una fessura dorsale della schiena della pupa e l'emergenza è un fenomeno non-casuale, randomizzato, ma sincrono e avviene in tempi ristretti: è tutta la colonia, che maturata nelle stesse condizioni, spicca il volo dopo pochi secondi. L'emergenza, quindi, è un fenomeno costante e ripetitivo di anno in anno in periodi molto limitati, almeno nelle zone temperate e subartiche; questa regola non è seguita nelle zone tropicali e nelle zone polari.
Nelle zone temperate i Chironomidi emergono al tramonto e, in ogni caso, in momenti di scarsa luminosità. Le poche specie biannuali hanno un'emergenza in giugno ed in agosto. La causa scatenante l'emergenza è stata ipotizzata dai diversi autori nel cambio repentino della temperatura, nella nuova disponibilità di ossigeno, in un pasto abbaondante di diatomee da parte delle pupe o, addirittura, nel moto della marea relativo ai cicli lunari.
Il volo degli adulti è di 3 tipi: 1) il volo dello sfarfallamento, limitato, fuori del vento, evitando accuratamente il sole e il caldo; 2) il volo dello sciame, crepuscolare, con sciami formati essenzialmente dai maschi, che si aggregano, richiamati dal rumore dello sciame stesso; 3) il volo della femmina che va a deporre: dopo l'accoppiamento, completato in volo con il partner scelto, la femmina si allontana dallo sciame e si dirige verso ambienti acquatici e l'ovodeposizione si completa nel giro di 20-30 minuti. L'ovodeposizione può ripetersi anche 2-3 volte da parte di una stessa femmina feconda.
martedì 2 febbraio 2010
Foam
Il Foam (schiuma, in italiano) è un colloide(un colloide è una sostanza che si trova in uno stato finemente disperso, intermedio tra la soluzione omogenea e la dispersione eterogenea) formato dalla dispersione di un gas in un mezzo liquido. La dispersione può avvenire anche in un mezzo continuo solido, producendo in questo caso una schiuma(Foam) solida. L'industria produce diverse tipologie di schiuma(Foam) destinata a svariati usi, tramite insufflazione diretta di gas ad alta pressione o sfruttando agenti schiumogeni. Questi ultimi possono agire in due modi diversi: sono generalmente sostanze o che tendono a liberare gas in seguito a decomposizione o che tendono a diminuire la tensione superficiale (tensioattivi).
Le schiume(Foam) solide, in relazione alla struttura dei loro pori, si possono suddividere in due tipi. Il primo tipo e detto schiuma(Foam) strutturata a "cella aperta" e contiene pori interconnessi l'uno all'altro a formare una rete di interconnessione. Il secondo tipo di schiuma(Foam) non contiene pori interconnessi ed è detta schiuma(Foam) a "cella chiusa.
Quello che a noi interessa è il Foam a "cella chiusa".
Il Foam è in commercio in svariate forme e colori, viene impiegato nelle più impensabili categorie nel lavoro e dello svago, dall'industria,all'edilizia, ai giocattoli, alla caccia, alla pesca ecc. ecc.
Nel campo della pesca è presente su tutte le tecniche di pesca esistenti. Quello che a noi interessa è l'uso di questo materiale nella pesca a mosca nel settore della costruzione degli artificiali.
Sono quattro, secondo me i motivi fondamentali che rendono indispensabile questo materiale nella costruzione delle imitazioni:
•E' molto visibile in tutti i tipi di acqua, in qualsiasi condizioni di luce.
•Questi artificiali possono essere utilizzati in tutti i tipi di acqua.
•Galleggiano tutto il giorno, oggi, domani, e probabilmente per sempre.
•E'molto facile lavorarlo ed è un materiale facile a reperirlo.
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