venerdì 29 gennaio 2010

Vertimerger






VERTIMERGER di Paul Dieter

Amo: TMC 206 BL dal 12 al 20 (foto #14)
Filo: Grigio scuro/nero
Corpo:Filo di montaggio
Anellatura: Calamo hackle dun/ginger
Hackle: Dun/Ginger
Ali: Tulle
Testa: Filo di montaggio

Ho provato un sacco di materiali diversi, colori e tecniche per l'ala "di una emergente". In conclusione ho notato che tutte le mosche sembrano di essere altrettanto efficaci. Penso però che l'ala non è così importante per la trota e per il temolo nella costruzione delle Emergenti nello stile paracadute. Di importante è il corpo e le hackles, mentre l'ala serve solo come segnalatore.
La mosca che propongo, la Vertimerger, va benissimo sia per le trote che per i temoli su ami piccoli. La particolarità di questa mosca è data dal materiale delle ali: il Tulle
Il tulle è un tessuto creato da fili che si intrecciano in modo molto aperto, creando una rete trasparente ma molto stabile. Il suo nome viene dalla città francese di Tulle.
In poche parole sarebbe il sacchettino dei confetti delle bomboniere.

martedì 26 gennaio 2010

Mini Parachutes



MINI PARACHUTES
Amo: Standard dal 22 al 30(foto #22)
Filo: Oliva da 0/8 a 014
Code: May Fly Tails Light Dun
Corpo: Olive Goose Biot
Torace: Gray Opossum
Ali: White Turkey-Flat Feather
Hackle: Ginger
Testa: Filo di montaggio


Esistono dei periodi in cui il famigerato e temuto temolo, temuto perchè in grado di tirarci su dei "cappotti" mostruosi, sembri che si nutri di.......... aria!
Si, di aria, perchè per quanto ci si sforzi di vedere di che cosa si stia nutrendo sull'acqua, non si riesce a scorgere la minima traccia di insetti.
Ed invece gli insetti ci sono, ed anche numerosi, ma sono così piccoli che difficilmente si riescono a scorgere già da un paio di metri di distanza.
Mi sto riferendo ai piccolissimi chironomi presenti su tutte le acque del nostro territorio, dai monti al mare, durante tutta la stagione di pesca e, molte volte, indicatori biologigi della scarsa qualità delle acque.
Le dimensioni dei chironomi possono variare notevolmente, ma quelli che interessano di più vanno costruiti su ami dal n.22 al n.30 ed utilizzati in tutte le situazioni più disperate in cui il temolo rifiuta tutti i nostri artificiali e ci porta all'ipotetico e cruciale punto di scagliare nervosamente una manciata di mosche artificiali sull'acqua, accompagnata dalla ormai storica frase: "Tò!...Scegliti quello che vuoi!!"
Un piccolo aiuto per vedere meglio queste imitazioni sono le Parachutes, l'ala bianca o altri di colori tipo pink, red, yellow o chartreuse, posizionata in verticale sono ben visibili sul pelo dell'acqua.
Queste imitazioni sono molte proficue se utilizzate a discendere e, a volte, anche facendole leggermente dragare sull'acqua.

domenica 24 gennaio 2010

Caenis



CAENIS
Amo: Corto dal 18 al 24(foto #24)
Filo: Grigio chiaro da 8/0 a 14/0
Coda: Tre fibre sintetiche lunghe e ben divaricate
Corpo: Filo di montaggio
Ali: Antron colore bianco
Torace: Fibre coda faggiano mongolia
Testa: Filo di montaggio

La Caenis, ecco un'altra moschina che quando il pesce entra in attività e tu non riesci a venirne a capo. Non riesci a capire cosa mangia oppure non riesci a far salire sulla tua imitazione i pesci che sono così frenetici in superficie. Così lanci lanci e lanci, molti rifiuti e qualche cattura sporadica e causale.
Tutto questo è causato da un piccolissimo insettino piccolo piccolo, difficile da vedere e che si è fatto una cattiva reputazione tanto da meritarsi l'appellativo di "white curse" ovvero "la meledizione bianca" si tratta della Caenis.
Questa effimera, la più piccola della specie, sono così piccole che quando sono in acqua sono molto difficili da distinguere, misurano secondo la specie, dai due ai cinque millimetri. Le Caenis hanno vita brevissima, in acqua si trovano gli stadii dell'insetto contemporaneamente perchè la trasposizione da ninfa a subimago, da subimago ad imago, l'accoppiamento e l'ovideposizione possono avvenire nell'arco di un'ora per diversi specie.
Per il pescatore a mosca il periodo migliore del ciclo della vita di questa effimera è quando giace in superficie morta a mo' di spent.
I dressing per queste imitazioni sono relativamente pochi perchè le diverse specie di Caenis non presentano grandi differenze fra loro. Ad eccezione della Caenis Macrura, complessivamente bruno scura, tutte le altre sono grigio biancastre o giallastre, con il torace brunastro e code bianche.
Le schiuse delle Caenis si verificano nei mesi estivi.
(Info tratte dai volumi: Pescare con la mosca - di Raffaele De Rosa)

sabato 23 gennaio 2010

Knotted Midge



Amo: Standard dry fly misura dal 18 al 24(foto # 24)
Filo: Nero misura 8/0 al 14/0
Hackle posteriore: Nero
Corpo: Filo di montaggio
Hackle anteriore: Nero
Testa: Nera

Questa mosca, per la sua costruzione, può sembrare una mosca di fantasia, invece è un artificiale imitativo, perchè rappresenta alcune specie di moscerini terrestri e acquatici che appartengono tutti all'ordine dei Ditteri e che gli inglesi chiamano Midge, Gnat o Smut.
La Knotted Midge riproduce due insetti avvinghiati addome contro addome nell'atto dell'accoppiamento. Trote,temoli e cavedani si dimostrano particolarmente interessati alle coppie che , nell'impeto amoroso, sfiorano l'acqua e si avventano sugli sventurati senza il minimo rispetto. In queste occasioni, quando sciami di moscerini danzano vicinissimi alla superficie e non ci sono schiuse di altri insetti, il pesce staziona in aguato sotto di loro, spostandosi persino per seguire i movimenti dello sciame.
Diventa allora molto difficile pescare, perchè ogni artificiale, anche giusto come taglia e dressing, è poco efficace. Gli insetti sfiorano delicatamente l'acqua per una frazione di secondo come nessun artificiale può fare, la resa superiore della mosca qui in foto è dovuta al fatto che i due insetti avvinghiati quando cadono in acqua sono più vulnerabili perchè restano inerti sull'acqua per un certo tempo ed inoltre costituiscono un boccone doppio.
Questa imitazione ha inoltre il vantaggio di una perfetta galleggiabilità, utilissima quando, per provocare la salita della trota e del temolo, si deve farla strisciare sull'acqua.
Con la knotted midge mi sono trovato molto bene in Kupa lo scorso mese di ottobre.

venerdì 8 gennaio 2010

Tying Small Flies

















Dall'esperienza delle passate stagioni, dove in Kupa, con delle piccolissime imitazioni di mosche, fatte molti anni addietro, su ami 20/22/24 e con terminali lunghissimi e sottili sono riuscito a salvare la giornata, con catture raguardevoli di temoli su acqua limpida, quasi ferma e con il livello basso, mi ha dato lo spunto di intensificare l'argomento su queste piccole mosche. Anche perchè i due ultimi numeri della rivista Sedge & Mayfly, di cui sono abbonato, il direttore editoriale Massimiliano Mattioli, svelava al mondo intero a livello di carta stampata il nostro fiume segreto: Le Sorgenti del Kupa.
Per saperne di più sulle piccole mosche, mi sono dato da fare via on-line e grazie alla IBS italia sono riuscito ad ordinare due libri di costruzione made in USA:
1) Modern Midge - Tying & Fishing the World's Most Effective Patterns di Rick
Takahashi & Jerry Hubka.
2) Tying Small Flies di Ed Engle.


Mi sono appena arrivati.
Ho sfogliato con gran interesse i due libri, le attese non sono state deluse, due libri in lingua inglese, ma facili da capire,anche per chi come me mastica pochissimo l'inglese. Quello che mi ha colpito di più sono le dimensioni degli ami, partono dal #18 fino ad arrivare al #32.

Il primo è un libro completo di modelli di Midge contemporanei, oltre 1.000 modelli di Midge e di ricette da tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Nuova Zelanda, Croazia, Olanda, Slovacchia, Canada e altri paesi.
Metodo di costruzione in 15 stili di schemi essenziali, con tecniche di pesca, consigli e trucchi da esperti in materia di fiumi e delle acque calme.
I moscerini sono piccoli esseri, ma in molti fiumi e laghi di tutto il mondo sono la fonte più importante di cibo per i pesci sopratutto per la trota e il temolo.
Rick Takahashi e Jerry Hubka sono riusciti con lo studio di entomologia dei chironomidi a sperimentare sul morsetto più di 100 modelli innovativi che hanno rappresentato le varie fasi del ciclo della vita di questi piccoli esseri.

Il secondo è il classico libro di costruzione con informazioni aggiornate sugli ultimi in materiali, modelli, e tecniche di costruzione.
Il libro inizia con una storia delle piccole mosche. Come si può intuire, piccole mosche richiedono piccoli ami e fili di montaggio sottili e resistenti. L'autore chiede sopratutto da tenere in considerazione la porpozione della dimensione dell'insetto che si costruisce evitando di creare un'eccesso di volume con il materiale di montaggio.
Il resto del libro, suddiviso in capitoli che trattano alcuni problemi di montaggio, alcuni di particolari tipi di insetti e alcuni su stili di montaggio modello generico del tipo paracadute , ninfe galleggiati, ecc.
Ed Engle sceglie di chiudere il libro con una discussione sulla taglia dell'amo n.32, il più piccolo in circolazione con tre dressing.

domenica 3 gennaio 2010

Le prime mosche del 2010






Queste mosche sono le prime di una serie fatte in questi giorni. Con un tempaggio da lupi l'unica cosa da fare è costruire. In questo periodo il modello che mi ispira di più è il: Loop Wing Emerger.
Imitazione di effimera che sta tramutando da ninfa a subimago, la caratteristica principale è il loop delle ali, rigorosamente fatto in cdc.
Nuova è anche la presentazione fotografica degli artificiali, fatta con il programma Picnik.

sabato 2 gennaio 2010

Speranze, Considerazioni e Riflessioni



La vita di un pescatore con la mosca è costellata di infinite speranze, interminabili attese, impagabili soddisfazioni, inconsolabili delusioni e innumerevoli cappotti. Sono sensazioni intime quelle che derivano da tali situazioni, difficilmente trasferibili ad altri, ai quali tra l’altro generalmente non importa nulla. Siamo però portati come pescatori, a raccontare o scrivere le nostre esperienze, forse più per soddisfazione personale che per altro.
Sono considerazioni che nascono dal leggere cose che è evidente che sono il frutto del molto tempo passato sulla testiera e del poco tempo passato sul fiume e quindi ovvio che ne derivino racconti molto coloriti. A leggere certe cose sembra che nei nostri fiumi e torrenti sia sufficiente appoggiare la mosca in acqua per riuscire a catturare pesci e che pesci !!, si parla di kg come andare al mercato ed acquistare patate, si parla di taglie come andare in un negozio di abbigliamento ed acquistare un paio di pantaloni, poi si passa alle taglie forti quelle che non tutti i negozi hanno.
Mi sorge il dubbio a volte che certe esperienze o sono frutto della propria fantasia, o al limite non vengano fatte nelle acque di casa nostra.
Anche a me capita, per fortuna, di andare a pescare all’estero, va da sé che per il resto della stagione pesco nelle acque di casa nostra, ed in particolare in Friuli Venezia Giulia che dal punto di vista ambientale non abbiamo nulla da invidiare a qual si voglia ai fiumi dell'ex Jugoslavia, credo quindi di avere la visione della situazione abbastanza aggiornato. Mi sento di affermare che le acque del Friuli Venezia Giulia pur essendo di buona qualità non sono così ricche di pesci come quelle dei due stati confinanti, certo pesce c’è né, sicuramente vi sono capi anche di ottima taglia, ma la maggior parte delle uscite nell’arco dell’anno si riducono a catture del tutto nella norma, trotelle e temolini per intenderci, poi sicuramente più si frequentano i luoghi di pesca più si ha la possibilità di avere qualche opportunità su pesci belli, ribadisco però anche confrontando le esperienze di molte persone che pescano bene e molto, non è cosi frequente incappare in pesci di taglia. Andare a pescare non è come recarsi al cinema o a teatro, dove si paga un biglietto e si sicuri di assistere allo spettacolo, la pesca è un qualcosa di profondamente diverso, non sempre lo spettacolo tanto atteso va in scena e non possiamo certo farci rimborsare il biglietto. Ricordiamoci che andare a pescare vuol dire mettersi a confronto con la natura, con esseri viventi che hanno le loro regole le loro abitudini ed i loro ritmi che solo cercando di capire questi meccanismi si riuscirà a trarre il massimo di godimento di questa nostra passione. Una mentalità nuova per tutti che presindesse dalla cattura ad ogni costo, questo porterebbe probabilmente ad iniziare a ragionare su una gestione delle acque diversa, dove i pesci ci sono perché devono esserci e non perché gettati per rimediare a paciocchi o altre vaccate fatte in precedenza. Forse non sentiremmo più la necessità di dar vita a quel ripopolamento opprimente, fatto fino a pochi anni fa dall' Ente Tutela Pesca regionale, gestito con pesce pronto pesca gettato un giorno per l’altro in modo indecoroso, dove spesso saltano tutte le norme di rispetto sia nei confronti dei pesci che dei pescatori, “perché ho pagato e quindi ho diritto”, a cosa non si è mai ben capito. La speranza che qualcosa accada sarà una sensazione che ci accompagnerà sempre, tutte le volte che andremo a pescare in acque dove nulla ci è dovuto e dove tutto si deve conquistare, mettendo in gioco tutte le risorse che chi più chi meno ognuno di noi possiede.