mercoledì 21 ottobre 2009

A pesca nelle risorgive











Le caratteristiche d'insieme: composizione chimico-fisica dell'acqua, temperatura, portata, fauna e flora presenti, assimilano le risorgive ai chalck stream termine di derivazione anglosassone con il quale i pescatori a mosca sono ormai soliti indicare le risorgive carsiche. Le acque, molto pulite, mantengono una temperatura pittosto bassa. La corrente è moderata e questo favorisce la crescita di vegetazione sommersa che ospita una grande quantità di microfauna di ogni tipo. Sono acque ideali per i salmonidi che in breve tempo raggiungono dimensioni raguardevoli. La nostra penisola, specialmente nella piana alluvionale della nostra regione, il Friuli, è copiosamente fornita.
Sono spesso a pescare in questi fiumi ed ho sempre riscontrato, salvo in casi eccezzionali, difficoltà notevoli. Ho cercato più volte di raccogliere le varie esperienze per cercare di fare una sintesi, sia sulla strategia di pesca che sugli artificiali da impiegare, ma ogni volta mi sono trovato di fronte ad un nuovo problema che ha scombinato tutte le mie teorie. Ho cercato di analizzare con pazienza le varie situazioni osservando le trote venire in superficie a mangiare o muoversi a mezz'acqua per carpire le ninfe in movimento. Quando credevo di aver capito ho finito col catturare qualche pesce casualmente, al di fuori di tutti i miei ragionamenti. In conclusione sono convinto che, se una logica c'è, questa è propria del pesce, e non mi rimane che affrontare queste situazioni con pazienza cercando di proporre questo o quell'altro artificiale nel miglior modo possibile. Certamente vi saranno pescatori molto più bravi di me che avranno trovato soluzioni più razionali ma ognuno ha i suoi limiti....!!!. Pescare a secca in risorgiva è veramente un grosso impegno, non solo in relazione all'artificiale da impiegare, ma anche nei confronti della tecnica da utilizzare in particolar modo per combattere i dragaggi che in acque come queste, cioè decisamente 'compatte' e dall'andamento costante, diventano terribilmente ostici da sconfiggere e non tutti i pescatori a mosca la pensano allo stesso modo nei confronti di questa tipologia di acque, ed infatti c'è chi le ama alla follia e chi non dico che le odia, ma le relega all'ultimo posto delle mete preferite.
Ci sono alcuni momenti(rari) che pescare in questi fiumi può rivelarsi relativamente facile. Questo può avvenire in circostanze particolari come: inizio di una schiusa relativa ad insetti di media e grande dimensione(effimere, tricotteri); quando inizia il "balletto" sulla superficie dell'acqua della deposizione delle uova dei vari insetti con l'avvicinarsi del crepuscolo; quando vi sia una rilevante attività di predazione di ninfe a mezz'acqua; o comunque in circostanze strane inspiegabilmente favorevoli. Vi sono, per contro, altre situazioni in cui si rischia di impazzire: di fronte a schiuse di piccole effimere o chironomi; quando le schiuse raggiungono intensità rilevante; quando vi è un'attività di movimento superficiale di ninfe che precede la schiusa vera e propria; quando l'attività predatoria dei pesci avviene sul fondo e....purtroppo, in tante, tante ....altre situazioni.
Situazione particolare è quando si osservano le "bollate" ripetute senza che vi siano insetti sull'acqua e le trote effettuano un "gobage"( termine francese ) superficiale, facendo apparire fuori dall'acqua in sequenza, la pinna dorsale e l'estremità superiore della caudale, in questo modo la trota sta facendo razzia di ninfe attive in prossimità della superficie. Questo fenomeno che può precludere o meno ad una schiusa, rappresenta uno dei banchi di prova più difficili anche per i pescatori a mosca più esperti.
Che fare in questi casi?. Solamente ripetere con costanza lanci su lanci cambiando artificiale ogni tanto e di cercare di mantenere la calma il più possibile, un ennesimo passaggio, può convincere la trota a salire sulla vostra mosca.
Se invece le trote bollano chiaramente su insetti in superfice, in questo caso la scelta di una imitazione appropriata ed una buona posa può risolvere la situazione.
Non ho la pretesa di insegnare a nessuno, perchè è più ovvio che si possa arrivare allo stesso risultato in tante maniere, ma voglio solo esporre alcuni dettagli. Pescare in risorgiva a secca è senza dubbio più impegnativo di quando si opera in torrente, se non altro per un discorso legato alle micro correnti per pescare a secca in risorgiva, vanno bene canne dalla 7',6'' in su in proporzione all'ampiezza del corso d'acqua anche se in questi luoghi il problema dragaggio esiste ed è proporzionale alla quantità di coda depositata in acqua. In altre parole, più coda è fuori, e più facilmente la mosca draga. Un discorso a parte va fatto per i mulinelli. Essendo le rive delle risorgive spesso ricche di vegetazione e dovendo pescare dalla sponda, succede che la coda recuperata dopo il lancio, va ad impigliarsi su questa generando grossi problemi al pescatore. In questi luoghi è utile l'utilizzo di quei mulinelli con il recupero automatico,tipo il Vivarelli, che sicuramente aiuta molto in queste situazioni. Come terminale, uno conico di metri 3,60 con punta di diametro a scendere fino allo 0,10. L'impiego di monofili sottili sottili favorirà da un lato una buona posa dell'artificiale dall'altro renderà assai precario il recupero in quanto le possibilità che la trota si infili fra le erbe, in ogni caso non vi sono molte scelte.
Per quanto riguarda la coda, sarà di tipo galleggiante, del #4, meglio se di tipo decentrata, in quanto ha il peso concentrato in punta ed è molto utile nei lanci "roulè".
Le mosche, questo si che è bel dilemma, per la secca; emergenti in cul de canard a volontà in vari colori e dimensioni, sedge, terrestrial e infine le micro mosche, su ami del 20/22/24.
Parlando delle ninfe(il Meni insegna)si individua il tipo di insetti presenti sull'acqua, si cerca di di utilizzare la sua imitazione allo stadio di larva, nell'eventualità di incertezza o di assenza di questi, ottime sono le classiche "Pheasant Tail" appesantite a sufficenza con piombo e le "gold ribbed hare's ear" montate su ami del 10/12/14. Molte volte ti salva la giornata l'imitazione del gamberetto.
Riassumendo: le tecniche più redittizie di cattura nell'arco dell'anno sono senz'altro la pesca a ninfa , agevolata dalla estrema trasparenza dell'acqua, o comunque con mosche sommerse. Nel periodo tardo primaverile le cose cambiano e le schiuse delle effimere, le mosche di maggio, e di altri inumerevoli insetti raggiungono in queste acque dimensioni imponenti. Questo è il momento più propizio per gli appassionati della "secca".

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