mercoledì 14 ottobre 2009
La Risorgiva
PERCHÉ’ SI FORMA UNA RISORGIVA
Il termine risorgiva viene usato per indicare acque che, solitamente in zone montuose, scompaiono nel sottosuolo e successivamente ritornano in superficie in pianura.
Le precipitazioni meteoriche possono subire diversi destini quando raggiungono il suolo: evaporare, essere assorbite dalla vegetazione, scorrere sul terreno formando i corsi d’acqua superficiali oppure infiltrarsi nel sottosuolo formando le acque sotterranee o di falda. Il diverso destino dipende naturalmente dal tipo di suolo.
Un terreno formato da materiale grossolano, come ciottoli, ghiaie e anche sabbia, risulta permeabile e l’acqua tende ad infiltrarsi nel sottosuolo.
Mentre un terreno più fine come quello limoso o argilloso risulterà meno permeabile.
La pianura padana è di tipo alluvionale cioè è formata dai detriti che i fiumi hanno trasportato e continuano a trasportare nel loro tragitto dai monti al mare.
La possiamo dividere in almeno due zone: alta e bassa pianura. La prima, a ridosso della zona prealpina, è formata da materiale grossolano in quanto i fiumi, ormai con pendenze ridotte, hanno perso parte della loro violenza e i materiali con dimensioni maggiori si depositano. Il suolo che si forma risulta perciò molto permeabile, l’acqua si infiltra nel sottosuolo e va ad ingrossare la falda sotterranea rendendo il terreno più arido rispetto alla bassa pianura. Il questa seconda zona, infatti, i fiumi depositano materiali più fini come argilla e limo, il suolo è meno permeabile e l’acqua tende a ristagnare.
Il fenomeno delle risorgive è legato alla diversa natura dei suoli: quando l’acqua di falda raggiunge la zona di passaggio tra alta e bassa pianura incontra uno strato impermeabile e tende a riaffiorare.
L'acqua che fuoriesce dalle risorgive presenta una temperatura costante compresa fra i 9 - 10 °C in inverno e i 12 - 14 °C in estate.
Nella pianura friulana, il fenomeno delle risorgive si manifesta in una fascia continua di territorio che va da Polcenigo a Monfalcone con un'inclinazione nord-ovest sud-est, chiamata linea delle risorgive.A sud della fascia collinare e dell'anfiteatro morenico del Tagliamento, si estende la Pianura Friulana; essa è compresa fra il fiume Livenza (ad ovest) e l'Isonzo (ad est) ed è delimitata, a sud, dalla Laguna di Marano e Grado. Ha origini alluvionali, dovute cioè ai detriti trasportati dai fiumi Livenza, Tagliamento, Cormor, Corno, Torre ed Isonzo; a prima vista, sembra l'area più uniforme ed indifferenziata della regione; essa, infatti, ha un andamento assolutamente pianeggiante, un clima omogeneo ed una vegetazione poco rigogliosa. In realtà, ad una più attenta analisi, in base alle sue caratteristiche morfologiche e idrogeologiche, si può suddividere in due zone ben distine, l'Alta Pianura Friulana e la Bassa Pianura Friulana, separate dalla fascia delle risorgive che attraversa, con inclinazione Nord-Ovest Sud-Est, tutta la pianura.
Le acque di risorgiva hanno caratteristiche particolari: una temperatura di 9-12°C, ed una portata costante, durante tutte le stagioni, di circa 65 m3 al secondo; sono acque limpide e potabili e spesso ricche di sostanze minerali. I caratteri della vegetazione presente in queste zone, sono i più vari: dai prati asciutti, ai prati umidi ad una vegetazione di tipo palustre, alle piante sommerse o natanti. Oggi il paesaggio delle risorgive è stato quasi completamente bonificato; rimane traccia di questi ambienti in aree ristrette della regione (Codroipo, Bertiolo, Talmassons, Castions, Pocenia, Rivignano, Porpetto, Gonars). I principali corsi di risorgiva regionali sono: Orzona, La Paisa, Sentirone, Noncello, Fiume, Sile Lin, Lemene, Reghena, Stella, Zellina, Corno, Aussa, Terzo, Natissa e Tiel.
Distribuzione delle aree di risorgiva nella pianura padana
La linea delle risorgive - in realtà si tratta di una fascia la cui ampiezza è variabile e dipende dalla topografia dell'area, dalla geometria dei corpi di rocce sciolte interessati, dalla potenza della falda e dalle periodiche variazioni della stessa in funzione dell'alimentazione a monte - si estende in maniera pressochè continua ai piedi delle Alpi e ha un'ampiezza che si aggira da pochi chilometri sino ad oltre venti.
Ad oriente si origina nella zona delle foci dell'Isonzo e risale lungo la Pianura Friulana, all'altezza di Codroipo (risorgive dello Stella), passa presso Pordenone sino a sfiorare la base dell'Altopiano del Cansiglio. La linea scende poi rapidamente verso Treviso (risorgive del Sile), prosegue verso Vicenza e si interrompe in corrispondenza dei Monti Lessini. Il fenomeno delle risorgive ricompare a Sud di Verona in destra idrografica del fiume Adige; superato il Mincio la linea risale fino a sfiorare Brescia e segue poi all'incirca l'isoipsa 200 m slm sino a raggiungere Novara e risalire verso Borgomanero: è qui, fra Sesia e Ticino, che la fascia delle risorgive è più ampia, superando i 50 Km.
La linea ridiscende lungo il Fiume Sesia e, passando ad ovest di Vercelli, sfiora il fiume Po e risale verso Rivarolo nel Canavese per poi riportarsi verso Torino; da questo punto essa prosegue in maniera sempre più discontinua in direzione di Cuneo. Aree di risorgiva sono presenti anche al di fuori della fascia, come nella pianura che si estende, in Friuli, fra I'Anfiteatro Morenico del Tagliamento e gli ultimi rilievi alpini (Campo di Osoppo).
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