mercoledì 15 settembre 2010

Nymph



Da quando sono ritornato dal viaggio di pesca nella Lapponia Svedese, il mio unico pensiero era quello di migliorarmi nella tecnica di pesca con la ninfa con la coda di topo. Ho pescato tante altre volte a ninfa, ma ho sempre avuto la senzazione che la cattura fosse stata causale, una sorta di suicidio da parte del pesce, molto probabilmente dedicando poco tempo a questa tecnica, non la sfruttavo al meglio. L'esperienza avuta in Lapponia mi ha convinto a dedicarmi a peso morto su questa tecnica.
Le ninfe non erano gli artificiali che costruivo di solito, ogni tanto ne facevo qualcuna, copiata da internet o su qualche rivista del settore per riempire la fly box dedicata solmente alle ninfe. Mi sono accorto che anche per la costruzione di questi artificiali ci vuole una discreta informazione.
Alla prima occasione mi sono recato al negozio ErrePi di Udine per acquistare il libro di Sandro Soldarini: LA NINFA - Tecniche Moderne e Artificiali edizioni GEA.
Il libro contiene un DVD dal titolo:" Applicazione Pratica" 65 minuti con l'autore a pesca in dimostrazione delle varie tecniche di pesca con la ninfa.
Sandro Soldarini un grande talento di questa tecnica, fa parte della nazionale italiana da moltissimi anni, raggiungendo nel campo agonistico risultati di primissimo piano. Oltre a libro di Soldarini avevo già in casa altri due libri che parlano solamente di ninfe quelli di Giuseppe Re: Pescare a Ninfa - Tecniche e Artificiali, edizioni Gea e NINFE - Tecniche di costruzione , Ceramica Edittore.
Di certo, non è con questi libri dopo averli letti e visto il DVD sia diventato un pescatore con la ninfa, ma l'informazione aiuta moltissimo, oltre ai libri citati c'è anche l'info on-line con i vari forum di pesca a mosca e filmati su You Tube e per finire ci sono quattro riviste del settore, insomma più si incamera nozioni meglio è.
Speso oltre un centinaio di euro per i materiali per la costruzione e da due mesi da questa parte almeno una ninfa al giorno la costruisco.
Pescare a ninfa è probabilmente la più impegnativa delle tecniche di tutta la pesca a mosca. Si è detto che la pesca a ninfa non è quel lancia e spera che ho fatto fino a poco tempo fa, ma una costante ricerca battendo a tappeto il sottoriva o i punti dove si sospetta stazioni il pesce è una tecnica sopraffina che permette di affrontare il fiume sotto un'ottica diversa e con chances molto superiori, spesso raddrizzando quelle giornate storte in cui sembra che il pesce sia in sciopero.
Intendiamoci bene. Io per primo sono un dilettante, nel senso letterale del termine, pertanto per me contano non tanto i numeri quanto la soddisfazione di aver fatto tutto per bene a cominciare dalla strategia di approccio per finire con la cattura vera e propria. Se si pesca per diletto la soddisfazione viene prima di tutto nell'aver saputo attrarre il pesce con la nostra esca, il combattimento e la foto di rito in caso di esemplari notevoli è una cosa che per me viene in secondo piano.
Questa non vuol essere l'apoteosi della pesca a mosca e neppure vuol significare che rinnego la secca e butto via le mosche secche. L'ho già scritto che la bollata sulla nostra mosca è un'emozione unica. Però ora come pescatore mi sento più completo ed ho in mano uno strumento in più che intendo utilizzare per pescare tutto il giorno e non solo dal tardo pomeriggio come troppo spesso succedeva prima, quando si apettava la schiusa come una manna dal cielo e se non arrivava si considerava la giornata andata a puttane.
Troppo spesso siamo arrivati sul fiume e vedendolo deserto abbiamo tratto la conclusione che il pesce era apatico perché il sole alto, il caldo, gli insetti... Di solito in questi casi si sta a chiacchierare sotto un albero in attesa che il pesce si metta in attività. E se non si mette che si fa? Di solito si torna a casa smadonnando. S'è sempre detto che il 70% dei pescatori pesca a ninfa solo quando è preso per i capelli e lo fa buttando - BUTTANDO - nell'acqua una ninfa alla sperandio. Oltretutto la lancia ad almeno 5/6 metri, se non di più, nella convinzione che sotto i piedi i pesci se ne siano andati. In queste condizioni la ninfa passa davanti ad un pesce che magari l'addenta anche, ma con tanta coda e finale in bando spesso non ce ne accorgiamo.
In teoria potrebbero essereci 4 abboccate di cui non avvertiamo segno. Solo quando il pesce ingoia, e succede di catturare il pesce con la ninfettina in gola, e non può più sputarla, ci accorgiamo che la coda ha avuto uno stop e quindi è "successo qualcosa".
Si capisce bene che questa è una pesca fatta alla meno peggio e senza convinzione, quindi praticamente inutile.
In più posso aggiungere per esperienza personale diretta che con le abitudini del secchisata certi tratti di fiume vengono ignorati perché se anche si pesca a ninfa lo si fa solo nei tratti adatti alla secca in quanto siamo portati a pensare che il pesce stia solo dove lo peschiamo di solito mentre in un torrente dalla corrente veloce il pesce sta ovunque e quindi, di solito, ne saltiamo il 30/40% se non di più.
Un errore marchiano! Il pesce è attivo e siamo noi a non sapere dove cercarlo.
Ora questa lacuna è in parte colmata, la strada è lunga e non bastano certo due giorni di consigli avuti in Svezia e tre libri per divenire provetti pescatori con la ninfa. Però intanto so qualcosa in più ed ho un valido strumento a disposizione.
Mi piacerebbe fare un corso di pesca a ninfa sul campo con persone qualificate per recepire nozioni su tutti gli aspetti della tecnica: come lanciare per minimizzare il tempo che ci mette l'artificiale per "entrare in pesca" (un aspetto davvero FONDAMENTALE), dove posizionarsi per affrontare al meglio una buchetta o un raschio dove può esserci il pesce, come evitare il dragaggio, come sfruttare i giri di corrente a monte della zona di pesca per portare in pesca la ninfa nel modo giusto quando quella raggiunge la zona, etc..., etc..., tutte nozioni PRATICHE, senza tante seghe mentali da corsi "teorici", tutti concetti APPLICATI ALLA PESCA VERA, che si mettano in pratica subito, e che quindi si toccano con mano, immediatamente nella loro utilità.

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