Partenza alle ore 5,30 destinazione le sorgenti del Kupa nel parco del Risniak.
Giovanni ed io, Egidio non poteva venire e Dino era impegnato in qualcos'altro.
Giornata che prometteva bene, meteo.it, metteva per la giornata in quei luoghi sole e piccole nuvolosità, ma niente pioggia, la previsione si stava avverando.
Prima fermata in un distributtore di carburante nell'autostrada slovena per acquistare la famosa e maledetta vignette. La seconda fermata nel paese di Cernika per prendere il pane fresco per la sosta di mezzogiorno, il menù era; panino con il salame e prosciutto di S.Daniele e per il bere............le birre di Josip.
Alle 8,15 il SUV di Giovanni si fermava nel parcheggio deserto all'entrata del parco.
Eravamo soli e Josip non era presente, ma conoscendolo bene da li a poco non tardava a farsi vedere.
Nel frattempo decidemmo di andare a vedere il fiume e per controllare i livelli, facendosi spazio tra la famigliola di oche, il maschio è molto agressivo quando ci sono i piccoli e le pecore tenendo d'occhio sempre l'ariete, in passato molte volte ci ha fatto fuggire a gambe levate.
Il fiume si presentava come al solito bellissimo in un contesto ambientale molto invitante. Il livello dell'acqua era bassino, una delusione, ma le prime bollate di temoli, ci ha fatto dimenticare la Savinjia.
Avevamo deciso di fermarci li e di tentare lo stesso a pescare in una situazione molto difficile, già sperimentata esattamente un anno fa.
Nel frattempo Josip sopra al suo trattore era rientrato , stava trainando a valle dei tronchi di faggio, da un bosco sopra alla sua abitazione.
Sbrigate le pratiche burocratiche(il permesso: costo 36 euro) bevuto il caffè alla turca fatto dal tipo duro, in un batter d'occhio abbiamo fatto la "vestizione" ed eravamo pronti per pescare, la scelta della tecnica era scontata, io a ninfa e Giovanni a secca. La decisione è stata quella di iniziare a pescare da monte verso valle all'inizio del tratto del permesso. Per chi conosce il fiume il quel posto è l'ideale per le due tecniche. Giovanni si posizionava a monte del raschio e io a valle.
Iniziai con una bead in tug corpo fagiano, rib. oro e torace in lepre tinto rosa.
Memore dei consigli di Gabriele, figlio di Aldo Silva, mio maestro di ninfa in Lapponia incominciai a far le "passate" e al terzo passaggio un bel temolo ha cercato di suicidarsi, foto di rito e via di nuovo sempre con la stessa ninfa.
Poco dopo anche Giovanni rilasciava il suo primo temolo della giornata.
Il raschio non è molto lungo, si può dire che è l'unico tratto sopra la passerella che l'acqua "tira", poi una piana lunga oltre 400 metri e con i livelli bassi e l'acqua limpida dove i pesci stazionano vigili e appena ti muovi in acqua vedi un fuggi fuggi di temoli.
Rimasti in zona per un bel po' di tempo con catture al contagocce, decisi di passare a secca dopo aver notato che le bollate aumentavano di ritmo.
L'esperienza di un anno fa in questa situazione è stata molto utile: Terminale da 14#con un tip dallo 0,08 e micromosche(small flies)dal 20 al 26.
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Pesca a discendere e all'attacco del pesce alla mia imitazione con molta attenzione e delicatezza nella ferrata, bastava alzare la punta della canna, i risultati non tardarono a venire:
Altre catture fino alla pausa pranzo, pure Giovanni si era divertito nel raschio, ha passato tutta la mattinata in quel posto.
Mentre si mangiava all'ombra vicino alla macchina il figlio di Josip veniva giù dal sentiero dove con il padre stava lavorando con i trochi di faggio e in mano aveva 5/6porcini e andava a metterli in frigo.
Già lo scorso anno in questa stagione io e Egidio ne avevamo trovati e prima di ricominciare a pescare dissi a Giovanni che andavo a vedere lungo il sentiero che costeggia il fiume verso valle per vedere se c'era qualcosa.
Immaginatevi in che condizioni ero a caccia di funghi: Waders, giubbino che pesa una madonna, canna, wading staff, sacchetto e coltellino. Il sentiero non è pianeggiante anzi saliva di brutto. Le birre, i panini, lo strudel e il caldo ero sudato come se avessi fatto una sauna filandese ma la soddisfazione di vedere tanti porcini sul costone alla mia sx mi sembrava di essere fresco come una rosa
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Tanti funghi, ma pieni di vermi, solamente quelli ancora non sbocciati i più freschi ne erano privi e una quindicina sono riuscito a trovarli. Sceso velocemente verso la macchina e curato i funghi alla meno peggio e messi al fresco nella borsa frigo e, per riprendermi dal calore sono andato subito in acqua nel posto dove la mattina eravamo andati a controllare i livelli. Con l'acqua fino al bacino stavo da Dio e piano piano mi stavo riprendendo. Davanti a me una piccola correntina era popolata di temoli, lo sapevo che li c'erano e sempre con le small flies sono rimasto fino a sera catturando anche qualche bel temolo:
Conclusioni di una giornata di pesca.
A sfavore: Assolutamente non si doveva pescare in quelle condizioni.
Il costo del permesso e i livelli hanno allontanato molti pescatori, anche se Josip lo nega.
A favore: l'ambiente meraviglioso e i funghi
Pochissima gente, anzi eravamo solo noi e un pescatore di Brescia in ferie in costa dalmata.
Da riprovare a fine settembre /inizio ottobre il pesce c'è.
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