lunedì 21 maggio 2012
Tour di pesca in Croazia.
Partiti!. Come pianificato in precedenza il 15/05/02012 alle ore 14,30 partenza verso la Croazia per il solito giro di pesca nei fiumi Kupa alle sorgenti, Kupiza, Curak e Kupa alto zona Turki e poi Gacka.
La stagione sul Kupa alle sorgenti, così come il Kupiza e Curak apre il 16/05/2012, e noi siamo partiti di pomeriggio in modo di semplificare il tutto con l'alloggio per poi trovarsi da Josip belli freschi e riposati. I noi siamo: il sottoscritto, Giovanni, Egidio il Vecju, e Dino. Il meteo per il 16/05 metteva pioggia con temperature al ribasso, ma questo non ci ha scoraggiato, anzi a dare un poco di stimolo in più a me sopratutto è stato il Meni che con la sua filosofia dove nessun ostacolo è d'intralcio alla nostra passione: se piove l'impermeabile e......vaiiiii. La loro compagnia faceva il tour inverso al nostro, prima in Gacka poi in kupa.
Al mattino il cielo era plumbeo, ma non pioveva, il vento spingeva le nuvole di pioggia lontano da noi, almeno questo si pensava. Da Josip non eravamo i primi, una macchina con targa italiana e una con targa francese, Josip senior in contrasto con il figlio non era presente. La gestione dei permessi e bar è in mano al giovine.
Già una sorpresa, oltre al costo del permesso 250,00 kuna ci sono altre 40 Kuna per l'entrata al Parco, in totale per pescare ci vogliono 42,00 euro. Non è chiaro se se l'entrata al Parco lo si fa solo il primo giorno e che poi vale anche per gli altri gg.
Fatti i permessi e mentre ci si stava "vestendo" le prime gocce stavano venendo giù, la giornata non prometteva niente di buono. Uno solo di noi, Giovanni, non pesca a ninfa mentre il vecju tentava d'imparare visto le condizioni meteo. Come al solito il tratto del fiume da me scelto per l'apertura è quello verso valle dopo la piana dello stavolo delle pecore. Giovanni si piazzò prima della piana e gli altri due nella zona a valle della passerella, ritrovo al parcheggio verso l'una.
Livelli decisamente alti e l'acqua leggermente velata ideale per pescare sotto.
Ho scelto quel tratto perché mi sono sempre divertito ogni volta che l'ho fatto. La pioggia aumentava di densità con il tempo, sebbene eravamo tutti ben riparati l'umidità alla lunga si faceva sentire.
Il tratto iniziale con i livelli alti è molto pericoloso per il fondo che nasconde moltissime insidie, almeno una decina di volte sono stato a rischio di un bagno fuori stagione e per giunta in quel tratto non ho preso un pesce. Le cose sono cambiate risalendo il ramo minore che confluisce in una grande buca, già descritta in altri report. Il ramo minore parte dalla fine della piana dello stavolo e crea un'isola proprio in mezzo al fiume. Come dicevo, risalendo ho avuto diverse catture sia di temoli che di trote fario e alla fine bagnato fradicio fino all'osso ho potuto contare nove temoli a quattro fario sotto una pioggia battente.
All'una precisa i miei compagni di merende erano al parcheggio incazzati neri con il figlio di Josip perché non ci permetteva di andare con le auto una ventina di metri avanti nella strada dove una baracca che fungeva da garage per potersi cambiare dagli abiti inzuppati. Dino sotto la passerella si è divertito con 8/9 temoli e con qualche trota, mentre il vecju e Giovanni hanno pescato poco badavano più a ripararsi dell'insistenza della pioggia.
Decisione presa all'immediato, così com'eravamo partenza immediata, destinazione Trsce dove avevamo la base all'Hotel Petrus. Sorpresa salendo verso gli ultimi tornanti, la pioggia si tramutava in neve, Trsce è oltre 700 metri di altezza con il livello del mare e la neve copiosa stava accumulandosi nei tetti e nei bordi delle strade. L'Hotel non ha parcheggio bisogna usufruire quello pubblico che sta dietro al market"Konsum", proprio di fronte all'Hotel. Abbiamo approfittato della tettoia scarico merci del market per cambiarci.
Dino e Egidio mentre si cambiano
La mia auto nel contrasto con la nevicata
E poi difilati a fare una doccia calda per rimetterci in sesto. Ha nevicato per oltre tre ore, la tivù croata metteva per l'indomani temperature vicinissime allo zero e questo ha scoraggiato qualcuno della compagnia, a dar man forte nella negatività della situazione che quelli che erano in Gacka non se la passavano per niente bene, anche loro pioggia battente, vento gelido e un freddo cane. Un dato storico il Meni ha alzato bandiera bianca e anche lui si è arreso davanti all'evidenza.
Ma in Gacka l'indomani metteva bello, con temperature verso il rialzo. In un primo momento avevo deciso anch'io di abbandonare il tour per poi riprenderlo verso la metà di giugno, ma la notte porta sempre consiglio e il mio era quello di raggiungere quelli che stavano in Gacka, con o senza amici al seguito. Giovanni e Dino il Gacka non piace, mentre il vecju fare tutto quei chilometri per una giornata non ne valeva la pena, per il suo stato di forma fisica.
Decisi allora di partire da solo, informato via sms il Meni che stavo arrivando, la distanza che separa i due fiumi calcolata in ore è di due viaggiando in autostrada a velocità sostenuta.
Arrivato sul ponte della statale per Gospic alle ore 9,00 e incrociavo la tartarughina rossa(la macchina del Meni, un Van della Nissan la Serena)con a bordo tutti componenti del gruppo, avevano appena fatto il permesso al piccolo market dopo il ponte. Alloggiavano dalla Vera nell'appartamentino in mansarda, ma io so che se ti adatti lei ti da una camera al piano superiore e così fu.
Di solito il primo giorno si inizia a pescare nel tratto Ciapa e Mola dal curvone sopra il ponte della statale fino al primo ponte, parcheggiando l'auto nella stradina che conduce alla casa vicino al ponte, la stradina la si prende alla prima uscita della rotonda subito dopo il ponte sul fiume.
Il livello del fiume era altino e l'acqua leggermente velata, la temperatura era abbondantemente sopra lo zero sui 10/11 gradi però questo non impediva la grande schiusa di sedge del tipo Odontocerum albicorne comunemente chiamata Silver Sedge.
Davanti a questa schiusa la mosca da usare è sempre quella: Il Plumin del Norio
I risultati non tardarono a venire, solamente la stazza delle trote non erano in linea con la fama del fiume. Il Meni ha un debole per questo fiume, una fede incrollabile delle sue imitazioni e dalla costanza della sua azione di pesca lo porta a catturare più di tutti noi. Lui qua non smetterebbe mai di pescare.
Gli altri componenti del gruppo oltre al citato Meni ne fanno parte Alessandro(anche lui contagiato dal Meni per il Gacka)Paolo e Giancarlo che questo fiume non lo digerisce affatto, però ultimamente cattura con una certa frequenza il che fa che la pillola diventi meno amara del solito.
Decisione all'unanimità di continuare ancora un'altra giornata, visto che le condizioni meteo erano a noi favorevoli.
Stesso tratto del giorno precedente, soltanto una variante per me, ho attraversato la valle stranamente senza un pelo d'acqua fino ad arrivare di fronte alla panchina sopra all'ex albergo e da lì ridiscendere il fiume dalla sponda dx, sponda molto più alta di quella sx con azione di pesca migliore.
A vista nei buconi poche trote di taglia solamente alla curva prima dell'ex albergo di fronte alla casa dove il Gatti teneva il suo quartier generale, li le trote sono veramente grosse.
Per smuoverle dal fondo ho pescate solamente con la ninfa pesante con il corpo bianco, si sa le iridee hanno un debole per il colore bianco e alla fine sono state sette le catture, una sola da foto.
Dopo lo spuntino di mezzogiorno(in realtà erano le due) a secca con il Plumin nel tratto che mi fa impazzire che va dal ponte della statale alla confluenza del ruscello
Kostelka, tratto che in passato mi ha regalato soddisfazioni a non finire. Ho catturato ma non trote che meritano menzione.
A conclusione, anche il resto del gruppo si è divertito più del giorno prima, però le trote più grosse le abbiamo prese io e Paolo, la sua ultima presa a valle dell'affluente Kostelka ha avuto un pubblico eccezionale, un pulmino pieno di norvegesi in vista e davanti a questa cattura eccezionale non la smettevano di fotografarla. Giancarlo, quello che non piace il Gacka, con una sedge di sua creazione è riuscito ad raddrizzare la giornata con una decina di trote di cui un paio veramente belle.
Alessandro in azione
Paolo in attesa
La stazza del Meni nel lancio
Il giorno dopo trasferimento alle sorgenti del Kupa nel parco del Risniak, all'arrivo il piccolo parcheggio era quasi del tutto occupato, varie le targhe di nazionalità diversa delle auto, solita prassi con il figlio di Josip 42 euro e via. Solo il Meni a ninfa gli altri due solo secca. Io solito giro di tre gg. prima però con una variante, le catture. Ne ho fatte molte di più, anche perché in quel tratto che ho pescato quasi nessuno ci va per la pericolosità del fondo e della corrente.
Pescare in quel tratto per oltre tre ore è come andare a lavorare..........alla fine ero stressato e stanco come se avessi fatto una maratona.
Livelli alti acqua limpida non tante schiuse di Isoperla grammatica comunemente chiamata: la Yellow Sally.
Il Meni a Sx io a Dx a valle della passerella a secca
Ultimo giorno di pesca domenica 20/05, riposati rilassati alle nove eravamo già nel parcheggio di Josip e qua già una sorpresa, il figlio era a far la domenica in qualche bar e la gestione del tutto la faceva Josip stesso. Fatto il permesso 250,00 Kuna o 36 euro, delle 40 Kuna ( 5,29 euro al cambio ma per loro sono 6,00 euro)per l'entrata al parco non ne ha menzionato...mah!
Giornata splendida con poca gente livello dell'acqua più basso del giorno prima, decisione per me di pescare a secca per tutta la giornata assieme al resto del gruppo,
Nelle ore più calde le catture migliori da parte mia sopratutto con una mosca di un costruttore austriaco la: Grayling Attractor di Walter Reisinger.
Con una sola imitazione tre anni fa riuscii a catturare sempre in questo fiume ben quindici temoli prima si sfasciasse del tutto, una mosca così che dà questi risultati sarà sempre presente nelle mie fly box.
La Red Grayling Attractor
Le catture non sono mancate neanche per miei compagni, sopratutto per Paolo e Giancarlo. Sopraffatto dalla stanchezza, dalla fame, dal sonno(tre notti in bianco)e dalla pressione arteriosa la minima a 100 alle 15,00 ho smesso di pescare e mi sono rifugiato in macchina a schiacciare un pisolino che è durato due ore e venti. Al risveglio
sono andato alla ricerca del resto della compagnia e alle 18,30 partenza verso casa con sosta in Slovenjia per la cena, a mezzanotte ho spento l'auto in garage.
Alla fine che dire, spiace molto per la sfiga del tempo si è accanita contro di noi, spiace moltissimo per Egidio dopo tanto organizzare per partire far ritorno il giorno dopo, i miei cinque giorni di pesca sono stati troppi per la mia età, in futuro al massimo di due gg. per più volte nei mesi migliori. Catture, non eccelse, una bella trota e 5/6 sei temoli veramente belli.
Dopo cinque giorni di pesca sono stanco.
Iscriviti a:
Post (Atom)